Di Gabriele La Spina
Psyco (1960)
Nomination: Attrice Non Protagonista, Regia, Fotografia, Scenografia.
Potrebbero essere spese parole su parole riguardo al cult di Alfred Hitchcock, Psyco è un film che ha rivoluzionato per certi versi il cinema, e il genere thriller/horror negli anni ’60. Spesso estremamente sottovalutato dal circuito degli award Hitchcock ha raggiunto grazie ad esso, sia il consenso della critica sia la fama del pubblico mondiale, al suo apice proprio in quel periodo. Psyco racconta la storia di Marion Crane insoddisfatta impiegata di Phoenix taglia i ponti con il suo passato: ruba quarantamila dollari dal suo ufficio e fugge in auto. Si ferma al motel gestito da Norman Bates, un giovane timido e impacciato che vive con la madre in una sinistra casa accanto al motel e che ha una collezione di animalida lui stesso impagliati. Mentre Marion fa la doccia qualcuno la uccide. Il giorno dopo il fidanzato e la sorella si mettono alla sua ricerca, affiancati, a un certo punto, dal detective Arbogaste. Si tratta della sua pellicola più sperimentale di Hitchcock, dall’incredibile colonna sonora di soli archi composta da Baernard Herrmann.
Che fine ha fatto Baby Jane? (1962)
Nomination: Attrice Protagonista, Attore Non Protagonista, Costumi (Vinto), Fotografia, Sonoro.
Una pellicola resa iconica in particolar modo per le sue protagoniste, due pesi massimi di Hollywood, le indimenticabili Bette Davis e Joan Crawford. Baby Jane è una bambina prodigio che si esibisce sui palcoscenici dei teatrini e del varietà. Il successo però la fa diventare viziata e prevaricatrice nei confronti della sorella Blanche. Le parti si invertono quando, da adulte, è Blanche ad avere successo come stella del cinema, mentre Jane viene dimenticata. Un incidente interrompe la carriera di Blanche, costringendo le sorelle a una convivenza forzata piena di rimpianti, di odio e di acredine. Quello di Robert Aldrich è un duello spietato tra le due attrici, dentro e fuori dal set, memorabili infatti i contrasti tra la Davis e la Crawford, che nella pellicola offrono le più grandi performance della loro carriera.
Rosemary’s Baby (1968)
Nomination: Attrice Non Protagonista, Sceneggiatura Non Originale.
una coppia newyorkese, Rosemary e Guy Woodhouse. La vita per i due sembra essere in un ottimo momento: si sono appena trasferiti in un nuovo appartamento, Guy, attore teatrale, sta ottendendo un buon successo e Rosemary aspetta un bambino. L’attesa però non è facile: Rosemary, infatti, inizia ad avere strane sensazioni dentro di sé, e quando una ragazza del condominio si suicida comincia ad essere al centro di grandi attenzioni da parte di strani individui. Cercando di proteggere il proprio bambino, in un’atmosfera sempre più sinistra, dove sogno e realtà si confondono, Rosemary perde poco alla volta il controllo della situazione. Probabilmente il film più popolare di Roman Polanski, definibile un horror dai tratti minimalisti. Grandiose le performance di Mia Farrow e Ruth Gordon, quest’ultima vincitrice della statuetta.
L’esorcista (1973)
Film di culto, definito capolavoro assoluto del cinema horror, alla sua uscita L’esorcista di William Friedkin fu un campione di incassi al box-office e allo stesso tempo si ritrovò al centro di un acceso dibattito teologico. Giudicato come un film di estremo realismo, nel 1974 vinse due Oscar su un totale di dieci nomination. Il film racconta le vicende della dodicenne Regan MacNeil, figlia della nota attrice Chris, che comincia a dare insoliti segni di squilibrio: dalla sua camera provengono violenti rumori, diventa isterica ed è assillata da sogni terrificanti. Oltre a ciò, un regista amico di famiglia viene trovato morto dopo essere stato da solo con lei. I medici che l’hanno in cura si dichiarano impotenti di fronte alle stranissime manifestazioni di Regan, arrivando a ipotizzare che la ragazza sia “posseduta” da forze esterne. Di ciò si convince anche la madre, che chiama un sacerdote a visitarla: ma quando il religioso rimane vittima del Maligno che alberga nel corpo di Regan, si deve far ricorso a un vero esorcista, che ingaggia un’epica notte di battaglia col demonio. Memorabili le performance di Ellen Burstyn e Jason Miller, nominati all’Oscar.
Carrie Withe è una ragazza che ha ricevuto dalla madre un’educazione ossessivamente religiosa. Le sue prime mestruazioni provocano la derisione delle compagne. Solo Sue si pente e convince il suo ragazzo, Tommy, ad accompagnare Carrie alla festa di fine corso. I due vengono eletti coppia regina della serata, ma uno scherzo beffardo della perfida Chris scatena la vendetta di Carrie, che nel suo passaggio all’adolescenza ha acquisito poteri paranormali. Una storia nata dalla mente dello scrittore horror contemporaneo per eccellenza, Stephen King, che ha avuto un dimenticabile remake in tempi recenti. L’adattamento di Brian De Palma risulta imbattibile, grazie anche alle strabilianti performance delle due protagoniste femminili, una giovane Sissy Spacek e Piper Laurie. Indelebile è ancora oggi la shockante scena del ballo di fine anno, probabilmente uno dei punti più alti del cinema horror degli anni ’70.
Rob Reiner, un regista che già altre volte si era cimentato in adattamenti dei romanzi di Stephen King, realizza una pellicola che oscilla abilmente tra il thriller e l’horror, dove l’epicentro è rappresentato dalla gigantesca performance di Kathy Bates. Paul Sheldon, autore di una serie di libri di successo, sta rientrando a New York dallo chalet in cui si è ritirato per scrivere l’ultimo libro, in cui ha deciso di fare morire la sua onnipresente eroina, Misery. A causa della neve esce di strada con la macchina e viene soccorso da Annie Wilkesche lo ricovera nella propria casa isolata. La Bates riesce a defnire al meglio l’interpretazione del dolce quanto letale personaggio di Annie, in un racconto quasi misogino del sapiente King. Un Oscar del tutto meritato.
Non si tratta di una pellicola prettamente legata al genere horror, ma che mescola tinte crime e thriller, le cui vicende risultano talmente agghiaccianti da poter essere collocata in questa selezione. Sette nomination all’Oscar e ben cinque statuette vinti. Il cult di Jonathan Demme ha come protagonista l’iconico personaggio di Hannibal Lecter, un dottore rinchiuso in un manicomio criminale per cannibalismo, che era un brillante psicanalista. Una giovane recluta dell’Fbi, Clarice Starling, sulle tracce di un serial killer che uccide le sue vittime per scuoiarle, viene mandata da lui per ottenerne la consulenza. Il film conquista la categoria best picture, e vede il trionfo anche dei due protagonisti, gli stupefacenti Anthony Hopkins e Jodie Foster.
The Sixth Sense (1999)
Il labirinto del fauno (2006)
Nomination: Film Straniero, Sceneggiatura Originale, Colonna Sonora, Trucco (Vinto), Scenografia (Vinto), Fotografia (Vinto).
Un’inquietante fiaba gotica, stracolma di simbolismi e citazioni al mondo della letteratura e dell’arte, quello di Guilermo Del Toro è un capolavoro imprescindibile. Ambientato nel 1944, è incentrato su una ragazza che viaggia con la madre e il padre adottivo nelle zone rurali della Spagna del Nord, dopo la vittoria di Franco. La giovane incontra un fauno che le promette un regno fantastico, a patto però che superi tre prove. Girato tra Spagna e Messico, la pellicola scritta e diretta da Del Toro, sbalordisce soprattutto per il lavoro dei truccatori che realizzano i terrificanti quanto grotteschi personaggi della storia, da sempre punti caratteristici del cinema di Del Toro.
Il cigno nero (2010)
Un vago eco alla magnifica pellicola di Michael Haneke, La pianista. Il film di Darren Aronofsky racconta la storia di Nina, una ballerina di una compagnia di New York soggiogata dalle ambizioni delle madre, vive per la danza, con completa abnegazione. Scelta come prima ballerina per interpretare “Il lago dei cigni”, viene indotta dal coreografo a scoprire il proprio oscuro, così che possa interpretare il cigno nero con la stessa efficacia con cui incarna la purezza di quello bianco. Tra autolesionismo, angosce e allucinanzioni, lo spettatore viene risucchiato in una voragine di incubi e paure. Un cast estremamente azzeccato formato da Vincent Cassell, Mila Kunis, Winona Ryder e Barbara Hershey, dove su tutti spicca la protagonsita Natalie Portman, vittoriosa della statuetta.
La morte ti fa bella (1992) – Effetti Speciali
Dracula di Bram Stoker (1992) – Costumi, Effetti Speciali, Trucco, Scenografie