Di Simone Fabriziani
Classe 1974, l’attore premio Oscar Christian Bale nasce il 30 gennaio ad Haverfordwest nel Pembrokeshire in Galles; nonostante sia si cittadinanza ed origina britannica, le sue fortune e i suoi talenti artistici appartengono maggiormente alla produzione davanti la macchina da presa in quel di Hollywood.
Il debutto sul piccolo schermo arriva precocemente, a dodici anni in alcune miniserie televisive, fino a quando nel 1987 è protagonista de L’impero del sole, tra i titoli diretti da Steven Spielberg meno valutati; da protagonista assoluto del film, Bale inizia l’ascesa di giovane star più promettente nel panorama del tempo. La Disney lo scrittura nel musical degli anni ’90 (di poco successo) Gli strilloni di Kenny Ortega del 1992, esperienza quella in Disney che gli permetto di prestare poi la voce tre anni dopo a Thomas nel film d’animazione Pocahontas; dell’anno precedente è il ruolo maschile in Piccole donne.
La scalata al cinema d’autore arriva nel 1997 grazie a Velvet Goldmine di Todd Haynes, consacrata nel 2000 con il suo primo ruolo cult: lo psicopatico Patrick Bateman in American Psyco di Mary Harron. Dopo una sfilza di brevi successi commerciali, Christian Bale sciocca il mondo del cinema; da attraente attore muscoloso a alla perdita di chili strabiliante nel thriller L’uomo senza sonno (2004) di Brad Anderson; è il film della consacrazione definitiva di Bale come interprete tra i maggiori e più versatili della sua generazione.
Segue poi il successo globale della saga del Batman di Christopher Nolan iniziata con Batman Begins (2005) con Bale nei panni dell’iconico Bruce Wayne, seguita da collaborazioni eccellenti con autori come Terrence Malick (The New World – Il nuovo mondo), Michael Mann (Nemico pubblico -Public Enemies) e David O.Russell (The Fighter, American Hustle); con il primo film in collaborazione con O.Russell, Christian Bale ottiene il primo Oscar della sua carriera. Le candidature alla statuetta arriveranno in seguito con American Hustle (2013), La grande scommessa (2015) e, attualmente, per Vice – L’uomo nell’ombra (2018).
Nell’impossibilità di condensare una carriera davanti la macchina da presa di estrema versatilità e tenacia artistica, la Redazione ha scelto di evidenziare tre ritratti attoriali che meglio esemplificano, a insindacabile giudizio di Awards Today, il percorso di Christian Bale per interprete odierno:
L’impero del sole (1987) dir. Steven Spielberg
L’undicenne Jim vive negli agi della colonia inglese di Shanghai. Il suo passatempo preferito è la costruzione di aerei giocattolo. Quando, nel 1941, i giapponesi invadono la città, nella confusione della fuga, Jim viene separato dai suoi genitori. Aggirandosi per le strade di Shanghai, il ragazzo finisce per essere arrestato dagli invasori e chiuso in un campo di concentramento con stranieri di ogni nazionalità. Qui Jim vive gli anni difficili del passaggio dall’infanzia all’adolescenza: suoi modelli sono lo scaltro Basie, ma anche il coraggioso dottor Rawlins. Con fantasia e furbizia, tra sofferenze e gioco, riesce a superare le prove di questa esperienza; riesce perfino a stabilire un’amicizia, più o meno a distanza, con un ragazzino giapponese.
L’uomo senza sonno (2004) dir. Brad Anderson
Da un anno, il paranoico Trevor Reznik non riesce a dormire: il suo fisico è debilitato e anche la sua mente inizia a dare segni di squilibrio. L’uomo lavora come operaio meccanico in una fabbrica; e quando provoca un incidente a un collega, il suo senso di paranoia diventa ancora più forte…
Vice – L’uomo nell’ombra (2018) dir. Adam McKay
La vera storia di Dick Cheney, il più potente vice presidente della storia degli Stati Uniti, e di come le sue politiche abbiano cambiato il mondo. dal regista premio Oscar Adam McKay, una nuova satira sull’America di oggi, sul vizio del potere e sulla compiacenza del male in nome del bene comune. Raccontato all’insegna della miglior scrittura satirica per il grande schermo di oggi.