Di Simone Fabriziani
Perché mai un ironico biopic dedicato alla figura di Joy Mangano (si, l’inventrice del mocio che tanto ha rivoluzionato la vita delle casalinghe di tutto il mondo) dovrebbe fallire nell’impresa di guadagnare candidature e riconoscimenti a questo punto?
Julianne Moore in Freeheld (Peter Sollett)
Dirige Peter Sollett e scrive la sceneggiatura Ron Nyswaner (proprio il writer candidato all’Oscar per “Philadelphia” che fruttò a Tom Hanks la sua prima statuetta) per l’adattamento ispirato alla storia vera di Laurel Hester, tenente della polizia del New Jersey che, scoperta una malattia terminale che le lascia poco tempo rimasto, dovrà affrontare una dura burocrazia e le vessazioni della società per far valere i propri diritti e quelli della compagna Stacie Andree (Ellen Page), a cui spetta buona parte del testamento.
Se la parola d’ordine quest’anno (almeno per le performance femminili) è cinema “lesbo”, anche qui non possiamo non aspettarci una nuova, straordinaria interpretazione della fresca vincitrice dell’Oscar Julianne Moore!
Peccato che c’è già “Carol” di Haynes che tematicamente potrebbe insidiarla ed inoltre per quanto ben voluta, la Moore ha da poco ritirato la sua prima statuetta…forse troppo presto per la gloria?
Carey Mulligan in Suffragette (Sarah Gavron)
Che sia l’anno della rivincita per questa elegante e sempre talentuosa attrice britannica?
Noi speriamo vivamente di si, e il prossimo film scritto da Abi Morgan (“The Iron Lady”, che portò l’Oscar alla Streep) e diretto da Sarah Gavron sprizza femminismo da tutti i pori.
E nulla è più adatto di una pellicola che racconta per la prima volta con carattere spigliato e quasi filologico i retroscena dei primissimi movimenti femministi nell’Inghilterra del primo Novecento!
Accompagnano la Mulligan due comprimarie di lusso: Helena Bonham Carter e l’inossidabile Meryl Streep!
Il film sarà nelle sale UK il prossimo 30 Ottobra, ma con moltissima curiosità ci attendiamo che possa fare la sua comparsata in un Festival autunnale.
Charlotte Rampling in 45 Years (Andrew Haigh)
Ispirato al racconto breve omonimo di David Costantine, il film che ha trionfato all’ultimo Festival di Berlino con due Orsi d’Argento alla Rampling e al comprimario Tom Courtenay vede disfarsi di fronte agli occhi dello spettatore un perfetto matrimonio quando la notizia inaspettata del ritrovamento del corpo della ex-amante di lui scuote i preparativi del quarantacinquesimo compleanno della devota moglie.
La Rampling non ha ancora ottenuto nessuna Nomination all’Oscar nella sua pur brillante carriera….sarà forse ora di rimediare?
Saoirse Ronan in Brooklyn (John Crowley)
Fenomeno dell’ultimo Sundance Film Festival, il film diretto da Crowley e scritto dal pluripremiato (ma ancora non all’Oscar) scrittore e sceneggiatore britannico Nick Hornby è di nuovo una storia di amore e desiderio, di passioni ed illusioni sullo sfondo della New York degli Anni 50 in contrapposizione alla rurale Irlanda da cui proviene la giovane Ellis Lacey, giovane in cerca di fortuna in terra americana. Il Sundance ha straordinariamente applaudito la prova della Ronan, che anche l’Academy possa richiamarla dopo la sua prima Nomination nel lontano 2008 per “Espiazione”?
Maggie Smith in The Lady in the Van (Nicholas Hytner)
Ritorno in grande stile sul grande schermo con un ruolo completamente da protagonista per la leggendaria inglese Maggie Smith, qui alle prese con un ironico e burbero personaggio letteralmente parcheggiato con il proprio furgone di fronte al giardino del commediografo britannico Alan Bennett!
Il Trailer già disponibile online promette faville per la Smith, qui a suo perfetto agio nella commedia sofisticata e noi speriamo vivamente di nuovo pronta a dominare la Stagione dei Premi!
Meryl Streep in Ricki and the Flash (Jonathan Demme)
Dirige il Premio Oscar Jonathan Demme (“Il Silenzio degli Innocenti”, “Philadelphia”, “Rachel Sta Per Sposarsi”) e scrive il Premio Oscar Diablo Cody (“Juno”) , insieme per una storia agrodolce in cui una rockstar in declino torna a casa dai suoi figli e dai parenti tutti per fare ammenda delle sue colpe passate.
E inutile dire che la Streep qui canterà e suonerà la chitarra.
Vi basta?
Alicia Vikander in The Danish Girl (Tom Hooper)
Potrebbe essere l’anno d’oro per questa straordinaria interprete di origine danese che ora reciterà a fianco del Premio Oscar Eddie Redmayne nell’attesissimo “The Danish Girl” diretto dal Premio Oscar Tom Hooper ed incentrato sul rapporto conflittuale tra gli artisti Einar e Gerda Wegener nel momento in cui Einar decide di voler sottoporsi al primo intervento chirurgico per il cambio di sesso.
Una bella sfida per la Vikander in un ruolo, quello della moglie ed artista Wegener, sulla carta non facile.
Effetto Felicity Jones in “La Teoria del Tutto”?
Possibile.
E voi? Su quali nomi femminili scommettereste per la prossima Edizione degli Oscar?
Chi vorreste veder premiata o chi invece non vorreste veder ritornare sotto i riflettori dei riconoscimenti hollywoodiani?