Di Gabriele La Spina
Con i festival autunnali più importanti degli USA alle spalle, il cammino verso gli Oscar sembra sempre più vivido, così come i nomi degli attori che potrebbero sfidarsi per la vittoria della statuetta. Le loro performance sono le più amate dalla critica americana e si potrebbe scommettere che la seguente cinquina non sarà poi tanto dissimile da quella che verrà annunciata il prossimo gennaio.
Primo tra tutti è Gary Oldman, già incoronato come vincitore da Variety e Deadline, porta sullo schermo l’ennesimo ritratto di Winston Churchill ne L’ora più buia, tuttavia il film di Joe Wright si distingue dai suoi predecessori per spessore ed eleganza. Ma è davvero senza rivali Oldman? Sarebbe il suo primo Oscar, per una carriera lunghissima e costellata di titoli cult, ma sono proprio le nuove leve paradossalmente a insidiare la sua posizione. Nella categoria del miglior attore protagonista saranno infatti certe le presenze di Jake Gyllenhaal, nel ruolo strappalacrime di Stronger, e un inossidabile Daniel Day-Lewis, nell’atteso quanto misterioso Phantom Thread di Paul Thomas Anderson, dove interpreta uno stilista in piena crisi artistica. Se Gyllenhaal è stato più volte ignorato dal circuito dei premi, nonostante le convincenti performance in pellicole come Lo sciacallo, dove ha subito una notevole trasformazione fisica, e il recente Animali Notturni, dove il trasporto emotivo era eccellente, Day-Lewis è un veterano degli Oscar, e si accingerebbe a conquistare una nomination che potrebbe portarlo verso la quarta statuetta, dopo Il mio piede sinistro, Il petroliere e Lincoln, se fosse vittoria o solo nomination sarebbe in ogni caso il degno tributo da parte della comunità artistica dopo il suo preannunciato addio alle scene.
Rising star del gruppo è Timothée Chalamet, giovane attore in pieno periodo di ascesa a Hollywood, che con Chiamami con il tuo nome di Luca Guadagnino ha raccolto molteplici lodi dalla critica americana. Si tratta di uno dei titoli di punta di questa stagione, e una nomination al suo protagonista sembra quasi d’obbligo, a questo si aggiunge la performance di grande sensualità e sensibilità di Chalamet, che sembra dimostrare una maturità degna dei veterani che fronteggerà. La sorpresa della categoria potrebbe essere invece la presenza di James Franco, regista di sé stesso in The Disaster Artist. Fortemente spinto da A24, l’attore potrebbe tornare a essere nominato dopo 127 ore, vestendo i panni di Tommy Wiseau, a sua volta attore e regista.
Da non sottovalutare invece sono le possibili entrate, a discapito dei nomi già citati, di Tom Hanks, protagonista di The Post per Steven Spielberg, ed Andrew Garfield, già apprezzato nel melodrammatico Breathe. Potrebbe fare nuovamente ritorno in cinquina, dopo la nomination dello scorso anno per Barriere, anche Denzel Washington, protagonista di Roma J. Israel, Esq., e forse più lontano dal traguardo, Steve Carrell, con un ruolo in pendenza tra protagonista e non protagonista, ne La battaglia dei sessi, e al contempo papabile anche per Last Flag Flying di Richard Linklater.
Predizioni:
James Franco, “The Disaster Artist”
Gary Oldman, “L’ora più buia”
Daniel Day-Lewis, “Phantom Thread”
Timothée Chalamet, “Chiamami con il tuo nome”
Jake Gyllenhaal, “Stronger”
Alternative:
Tom Hanks, “The Post”
Andrew Garfield, “Breathe”
Denzel Washington, “Roman J. Israel, Esq.”
Steve Carrell, “Last Flag Flying”
Steve Carrell, “La battaglia dei sessi”
Colin Farrell, “The Killing of a Sacred Deer”
Robert Pattinson, “Good Time”