Di Simone Fabriziani
Steve Carell in “Foxcatcher” di Bennett Miller
Steve Carell è sempre stato (ingiustamente) sottovalutato e cinicamente inquadrato come un caratterista comico e null’altro, ma possiede in realtà una vena tragicomica non indifferente e basti dunque pensare al suo magnifico ruolo in “Little Miss Sunshine”. In “Foxcatcher” di Bennett Miller (“Truman Capote”, “Moneyball”) si racconta la storia vera del Campione Olimpico di Wrestling Mark Shultz (Channing Tatum) alla ricerca della verità e della giustizia nei confronti di suo fratello David (Mark Ruffalo), ucciso a sangue freddo da John DuPont, un paranoide schizofrenico interpretato da Carell appunto; ancora non è chiaro se il suo personaggio sia protagonista o non nell’economia della storia, ma il ruolo sembra coraggioso e borderline al punto giusto per farsi riconoscere all’interno del cinema impegnato e di qualità…
Benedict Cumberbatch in “The Fifth Estate” di Bill Condon
Non solo il biopic è uno dei generi prediletti in termini di premi e riconoscimenti attoriali quando si parla di Oscar, ma bisogna ammettere che dopo il successo di “The Social Network” sono prolificati i biopic dedicati a personalità e leggende del mondo dell’informatica, partendo dal “Jons” con Ashton Kutcher fino ad arrivare a questo “The Fifth Estate”, pellicola diretta dal versatile Bill Condon (“Demoni e Dei”, “Dreamgirls”) ed incentrata sulla figura ambigua di Julian Assange, creatore di WikiLeaks, e sul rapporto di amicizia e lavorativo con il suo assistente Daniel Domscheit-Berg (Daniel Bruhl). Assange è interpretato dal bravissimo attore britannico Benedict Cumberbatch, negli ultimi anni giustamente in ascesa grazie a ruoli eccellenti ( quest’anno in sala anche con “Star Trek Into Darkness”, “August: Osage County” e “Lo Hobbit- La Desolazione di Smaug”); che questo sia il ruolo che lo possa consacrare definitivamente a livello internazionale? E se ci scappa qualche premio?
Bruce Dern in “Nebraska” di Alexander Payne
Fino ad ora l’unica certezza in un mare precoce di speculazioni è la performance del veterano Bruce Dern in “Nebraska” del Premio Oscar Alexander Payne, film applauditissimo all’ultimo Festival di Cannes e premiato appunto proprio per la performance maschile di Dern. Grande caratterista del cinema americano sin dagli anni 70, ha ricevuto la sua prima ed unica Nomination all’Oscar nel 1979 per “Tornando a Casa”, ora potrebbe essere la volta buona che questo grande veterano possa ottenere il suo primo riconoscimento presso l’Academy!
Leonardo Di Caprio in “The Wolf of Wall Street” di Martin Scorsese
Che sia questa la volta buona per Leo? Negli ultimi anni sembra esserci una cospirazione ai danni di DiCaprio in termini di riconoscimenti e premi mancati per ruoli decisamente notevoli e coraggiosi (“Shutter Island” e “Django Unchained” su tutti); quest’anno con il successo di pubblico (ma non di critica) del “Grande Gatsby” e con l’arrivo delle prime immagini del “Wolf” di Scorsese che sembrano virare verso una pellicola stilisticamente più vicina alla sensibilità di “Casinò” e “Quei Bravi Ragazzi”, potrebbe essere l’anno buono in cui finalmente Leo possa ricevere una meritata quarta Nomination dal 2006…a quando l’ambita statuetta?
Tom Hanks in “Captain Phillips” di Paul Greengrass
Stesso discorso si potrebbe fare, seppur in minor maniera, anche per un’altra leggenda del cinema americano contemporaneo, Tom Hanks. Sono passati circa 12 anni dall’ultima Nomination all’Oscar ottenuta da questo rispettatissimo interprete statunitense (nel 2000 per “Cast Away”), dopodichè una sequela di pellicole non troppo riuscite e di performance di certo non proprio indimenticabili;L quest’anno sarà in sala con due film, il primo intitolato “Saving Mr.Banks” in cui interpreterà l’iconico Walt Disney, l’altra pellicola invece vede il ritorno di Greengrass dietro la macchina da presa dove racconterà le vicissitudini del Capitano Phillips (Hanks appunto) alle prese con un attacco da parte di pirati somali in acque mediterranee…Nomination o no sembra un grande anno e un grande ritorno alla forma per Tom, dunque da tenere assolutamente d’occhio…
Michael B. Jordan in “Fruitvale Station” di Ryan Coogler
Il film di debutto del giovane e bravo Coogler è appunto “Fruitvale Station”, applauditissimo all’ultimo Sundance Festival e a Cannes, tanto da essere considerato come il primo, grande film americano indipendente del 2013; noi siamo sicuri che che se ne riparlerà molto verso la fine di quest’anno in termini di riconoscimenti che potrebbe addirittura andare al giovane e bravissimo protagonista, Michael B. Jordan (“Red Tails”, “Chronicle”), che qui interpreta il 22enne Oscar, ragazzo di periferia che l’ultimo giorno del 2008 incontrerà sulla sua strada amici, nemici, sconosciuti e membri della sua famiglia in una giornata che cambierà la sua vita…
Oscar Isaac in “Inside Llewyn Davies” di Joel Coen ed Ethan Coen
Se negli ultimi anni l’Academy non ha mai disdegnato le candidature soprattutto per il Miglior Attore Protagonista a favore di interpreti sconosciuti o esordienti, quest’anno potrebbe essere il turno di Oscar Isaac (“Drive”, “Robin Hood”, “Agora”), straordinario protagonista del nuovo capolavoro dei Fratelli Coen premiato a Cannes con il Gran Premio della Giuria; applauditissimo a Cannes, il giovane interprete però non è stato alla fine premiato a favore del veterano Dern, ma potrebbe farcela per la prossima Stagione dei Premi, dove un outsider è sempre da tenere d’occhio, soprattutto quando recita in un film scritto e diretto da quei geniacci dei Coen, che potrebbero fare nuovamente il colpaccio ai prossimi Oscar…
Matthew McConaughey in “Dallas Buyers Club” di Jean Marc Vallée
Grande annata quella di Matthew McConaughey; l’anno scorso ha rischiato la Nomination all’Oscar per “Magic Mike” e per il sottovalutatissimo “Killer Joe” di Friedkin, pellicole che dunque sottolineano la volontà dell’attore di trovarsi una seconda vita artistica grazie ad una versatilità drammatica non indifferente; quest’anno sarà in sala con l’ultimo Scorsese (dove sarà però Non Protagonista) e in “Dallas Buyers Club” dove interpreta Ron Woodfroof, elettricista del Texas colpito nel 1986 dall’AIDS, in una lotta contro l’establishment farmaceutico americano per il riconoscimento dei diritti di cura e terapia per le persone affetta dal virus dell’HIV; in quello che si preannuncia già come un ruolo tour de force per McConaughey (dimagrimento incluso), e questa volta l’Academy prenderà sicuramente nota…
Joaquin Phoenix in “Her” di Spike Jonze
Reduce dalla Nomination dello scorso anno per “The Master”, torna anche quest’anno il versatile Phoenix nella sua prima collaborazione con il geniale Spike Jonze (“Il ladro di orchidee”, “Essere John Malkovich”, “Nel paese delle Creature Selvagge”) in una storia bizzarra in cui uno scrittore solitario si innamora perdutamente del suo nuovo sistema operativo volto ad esaudire ogni suo desiderio e bisogno. Attorniato da un cast femminile di tutto rispetto (presenti anche Amy Adams, Olivia Wilde, Scarlett Johansson e Rooney Mara), la prova di Phoenix almeno sulla carta risulta interessante ed originale, una prova che potrebbe ulteriormente confermare l’assoluta versatilità attoriale di questo grande interprete americano…
Robert Redford in “All is Lost” di J.C. Chandor
Presentato Fuori concorso a Cannes, il nuovo film del bravo J.C. Chandor (“Margin Call”) rischia tutto raccontando una storia di mare in cui il protagonista assoluto è Robert Redford sperduto nell’oceano dopo una collisione con un sea container. Completamente girato in mare, con un solo protagonista assoluto in un Redford muto ed impassibile per tutta la pellicola, sembra veramente una prova attoriale estrema per un grande veterano del cinema americano che all’età di 77 anni non ha ancora vinto un Oscar attoriale nonostante il premio alla Regia ricevuto nel 1981 per il suo “Gente Comune”; inutile dire quanto Redford sia amato e rispettato dai suoi colleghi e dall’industria tutta, e questo non piccolo dettaglio conterà molto…
Altri in considerazione:
George Clooney in “The Monuments Men”
Chiwetel Eijofor in “Twelve Years a Slave”
Idris Elba in “Mandela: Long Walk of Freedom”
Michael Fassbender in “The Counselor”
Ashton Kutcher in “Jobs”
Ben Stiller in “The Secret Life of Walter Mitty”
Christoph Waltz in “The Zero Theorem”
Forest Whitaker in “The Butler”