1981: Indagine a New York- La Recensione

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Di Simone Fabriziani
Quanto può essere ingombrante per una pellicola essere etichettata come l’”anti-Padrino”? E soprattutto, quanto questa nomea può essere considerata un complimento?
Questa e altre risposte alla domanda nell’ultimo film scritto e diretto da J.C. Chandor, nelle nostre sale da domani 4 Febbraio, criminalmente in ritardo di più un anno rispetto all’uscita statunitense di Dicembre 2014.

Il 1981 è stato considerato a posteriori come l’anno con il tasso di malaffare e criminalità più alto per lo stato di New York, un periodo dominato da ingiustizie sociali  e sopraffazioni; è in questo clima che si dipanano le vicende di Abel Morales (un granitico e convincente Oscar Isaac), un immigrato di origini ispaniche a capo di una truffaldina società di scambio e compravendita di benzina fuori e dentro lo stato di New York; ma Abel vuole incominciare a rigare dritto, a pagare i suoi debiti con la società e con le forze dell’ordine cittadine, a ricostruire il “sogno americano”delle mille opportunità, delle infinite possibilità.
A cementificare ed alimentare il proprio sogno la ambiziosa moglie Anna (Jessica Chastain), pronta a tutto pur di non permettere che gli affari dell’azienda di Abel precipitino in un baratro economico e legale.

L’ultimo lavoro scritto e diretto dal bravo Chandor (autore dei notevoli “Margin Call” e “All Is Lost”) va apprezzato per il ribaltamento dell prospettiva narrativa rispetto alla precedente e stragrande maggioranza di crime movies della tradizione cinematografica statunitense; non c’è più il “rise and fall” del piccolo gangster di città che, dopo una sfacciata fortuna e le giuste conoscenze, precipita tanto velocemente nel baratro tanto quanto veloce è stata la sua ascesa nel sottobosco della malavita cittadina, ma si indaga qui invece il proceso contrario: Abel Morales è vissuto dallo spettatore nel momento di maggior debolezza e vulnerabilità economica che gli crea più nemici che amici stretti; tra mille inganni e cedimenti, Abel farà di tutto pur di giocare pulito e di uscire dalla spirale infernale del malaffare del commercio e contrabbando di benzina da parte di aziende e soci in affari più pericolosi di quello che sembrano.
Proprio nel processo narrativo inverso del “fall ad rise” sta la forza di questo piccolo ed atipico gangster movie che alla fine del 2014 si fece notare nei circoli minori della critica statunitense raggranellando una manciata di riconoscimenti (ben 3 premi alla National Board of Review e una candidatura al Golden Globe per la Chastain) in particolar modo per i due magnifici fuoriclasse della recitazione contemporanea che nel curioso film di Chandor danno forse il meglio della loro carriera attoriale, fino ad oggi. Da recuperare.

VOTO: 3/5