Atomica bionda – La recensione dell’action movie con Charlize Theron

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Di Dario Ghezzi
Lorrraine Broughton è una spia dell’MI6 che, negli attimo
dopo la caduta del Muro di Berlino, viene interrogata dai suoi superiori in
merito a quanto avvenuto nella capitale tedesca dove la sua alleanza con David
Percival, direttore della sede di Berlino, non sembra aver dato i  frutti sperati. La Broughton porta così alla
luce tutto un sistema di falle nella sicurezza internazionale.



Charlize Theron interpreta l’atomica bionda del film di
David Leitch in uscita in Italia il 17 agosto. L’attrice premio Oscar, dopo
aver prestato il volto a una sadica assassina nel film Monster, una spietata
dark lady in Fast e Furious 8 e Mad Mad Fury Road, torna a essere cattivissima
e bellissima in questa pellicola e lo fa in modo magistrale e credibile, non
avendo nulla da invidiare ai colleghi maschi di questi film di genere. Anche
James McAvoy, interprete di Percival, si destreggia sullo schermo nel migliore
dei modi, rendendo le scene tra lui e la Theron estremamente godibili.
Tuttavia, una grossa pecca del film è la sceneggiatura.

Troppo ingarbugliata in alcuni casi, semplicistica in altri,
non sembra aggiungere nulla di nuovo alla categoria nonostante l’ispirazione
alla graphic novel “The Coldest City”. Alla fine dei conti, ne risulta un film
che alterna emozioni e coinvolgimento a attimi di noia.
Ad uscirne in modo più che discreta, invece, è la regia.
David Leitch sembra riuscire a descrivere sullo schermo l’atmosfera berlinese di
quel novembre del 1989 e una scena che merita particolare attenzione (e
menzione) è quella che si svolge nel palazzo in cui la bionda atomica sta
cercando di difendere il depositario della lista, tutta girata in un unico
piano sequenza. 
VOTO: 6/10


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