Avengers: Infinity War – La recensione della prima parte del gran finale dell’universo cinematografico Marvel

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Di Simone Fabriziani

Si chiude un’era. Dieci anni dopo la partenza col gas con il primo Iron Man (2008), l’universo cinematografico Marvel si è arricchito di una squadra compatta ed omogenea di supereroi che hanno conquistato le vette più alte del box-office internazionale. Non tutto nel viaggio di arrivo è andato bene tra (pochi) flop al botteghino e sequel no all’altezza dei precedenti, ma che irripetibile montagna russa è stata; una macchina produttiva dei record ben oliata che ha distintamente dominato le comunità nerd di tutto il mondo per un decimo di secolo. In Avengers: Infinity War tutti i nodi, o quasi, vengono finalmente al pettine.
Nella prima parte del gran finale con i fiocchi diretto da Anthony e Joe Russo gli Avengers e i loro alleati dovranno essere pronti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo impeto di devastazione e rovina porti alla fine dell’universo. Uno scontro preannunciato tra il più pericoloso titano dell’universo dei fumetti e i vendicatori dai poteri super che nulla però lascia presagire ai colpi di scena abbondanti e alle numerose rese dei conti che costellano il lungometraggio-fiume dei fratelli Russo, qui al timo della regia di un film targato Marvel dopo il buon successo di Captain America: The Winter Soldier  e Captain America:  Civil War. Coadiuvati da una solida sceneggiatura di Christopher Markus e Stephen McFeely, Avengers: Infinity War si candida senza troppe riserve a miglior film della Marvel dai tempi del primo capitolo condiviso nel 2012.

La carta vincente della prima parte dell’epico finale non risiede però nella pur adrenalinica spettacolarità delle numerose sequenze d’azione e nella posta in gioco della sopravvivenza dell’universo minacciato dallo strapotere del totalitario titano pazzo, ma nell’essere nuovamente riusciti a scardinare il mito della insensata scazzottata da action movie: qui a contare sono nuovamente i rapporti (vecchi e nuovi) e le dinamiche tra i vari protagonisti, riducendo il cuore di due ore e mezza di pur grande spettacolo visivo in un equilibratissimo film umanista su un gruppo diviso di supereroi in lotta contro il tempo per fermare la fine del mondo. Che stavolta però potrebbe arrivare con un temibile schiocco delle dita di Thanos, memorabile villain e profeta dell’equilibrio arbitrario nel mondo capace di annientare ogni forma di vita con solo, temibile schiocco delle dita del guanto dell’infinito.
Garantite risate, adrenalina, sudore e lacrime per il più ambizioso cinecomic targato Marvel fino ad ora realizzato. In attesa della portata finale del 2019, ancora senza titolo.
VOTO: 8/10