Di Daniele Ambrosini
Un solo episodio ci separa dal gran finale di Bates Motel e “Visiting Hours” introduce perfettamente il finale, sciogliendo molti nodi e preparando il terreno per l’ultimo scontro ma allo stesso tempo si concentra molto su un personaggio fino ad ora lasciato da parte e di cui si sentiva la mancanza, Emma.
Norman è ancora in carcere in attesa di un processo al quale si sta preparando con l’avvocato Julia Ramoz, ingaggiata dal fratello Dylan. Emma è costretta a tornare in città in seguito alla scoperta del cadavere della madre, che sia lei che Dylan sono convinti sia stata uccisa da Norman, e questo mette seriamente in discussione la loro relazione. Nel frattempo Romero si prepara alla sua vendetta, dopo tanta attesa.
Emma è il punto centrale di questo episodio e Olivia Cooke è così brava che è impossibile non rimpingere la sua assenza nel resto della stagione, a lei vengono affidati molti momenti catartici che riscrivono in qualche modo la storia del personaggio; sempre a lei viene affidata la scena più importante dell’episodio, la visita in carcere a Norman, nella quale emerge prepotentemente la realtà: Norman ormai non c’è più, è stato soppiantato da Norma, ma non la Norma che Emma riteneva una seconda madre, una versione oscura e pericolosa dalla quale vuole fuggire il prima possibile.
Norman e Norma sono di fatto la stessa persona e si annullano a vicenda, Vera Farmiga e Freddie Highmore fanno un buon lavoro in questo senso, facendo trasparire l’ormai completa astrazione e solitudine di un personaggio intrappolato dentro sè stesso. Il finale della serie ci prospetta uno scontro tra Norman e Romero che dovrebbe chiudere la storia dei Bates e visto come sono andati gli ultimi episodi, non è escluso che termini con la morte del protagonista, ma al momento è difficile stabilire quale sarà la sorte di Norman e Norma, perciò aspettiamo l’ultimo episodio sperando in un finale completo e all’altezza delle aspettative create in questi cinque anni.
VOTO: 8,5/10