Di Gabriele La Spina
Con il suo settimo e ultimo episodio, Big Little Lies chiude un cerchio aperto più di un mese fa, dando risposta ad ogni quesito sollevato, e lo fa con un racconto struggente e carico di significato, nonché un’eleganza inusuale vista ben poche volte nel piccolo schermo. Jean-Marc Vallée conferma nuovamente quanto Big Little Lies sia molto più un film lungo 7 ore, piuttosto che una semplice miniserie.
Tutto è ormai pronto, la festa a tema Elvis e Audrey attende le nostre protagoniste, e ognuna di loro si prepara all’evento. Ma sono le urla di Celeste ad aprire l’episodio, vittima per l’ennesima volta degli abusi del marito, forse in una delle scene più pesanti viste finora. Jane riesce a estorcere a Ziggy la verità: è Max, uno dei gemelli di Celeste, il bullo di cui Amabella è stata vittima finora. Mentre Madeline appiana i dissapori con la figlia maggiore, Jane riferisce ogni cosa a Celeste, ormai in procinto di lasciare il marito, che subito chiarisce ogni cosa con il figlio. Poco prima di andare al gala, il marito Perry scopre dell’imminente abbandono della moglie, e ciò scatenerà una tensione sempre più crescente. Mentre Madeline fugge durante l’esibizione del marito Ed, lacerata dai sensi di colpa per il tradimento, viene inseguita da Jane, per poi essere raggiunta da Renata, intenta a scusarsi per il suo comportamento fino ad oggi, dopo aver scoperto che era Max il vero bullo della scuola. Celeste in fuga da Perry raggiunge le tre donne che assistono alle minacce di lui, ed è lì che in Jane affiora ogni ricordo, il suo sguardo che è un misto di terrore e rabbia, non ha bisogno di spiegazioni, le amiche capiscono immediatamente la verità: è Perry il misterioso stupratore.
Dopo le confessioni mute alla polizia, scopriamo che la vittima dell’omicidio era proprio Perry, ma è solo successivamente all’evocativa scena di tutte le protagoniste riunite in riva al mare di Monterey che scopriamo il colpevole. Un finale che mostra un’utopia femminile, una realtà dove ogni donna vive in pace bandendo gli uomini dalla propria vita. Celeste, Madeline, Renata, Jane e Bonnie sono ormai amiche, condividendo forse il peso della colpa, ma avendo ormai dissipato ogni tipo di contrasto. È stata l’insospettabile Bonnie a spingere Perry dalle scale uccidendolo, mentre picchiava Celeste, nonostante ogni donna cercasse di fermarlo. Il fatidico momento ci viene mostrato in frammenti alternati alle onde che si schiantano verso gli scogli, ogni schianto è un colpo che viene inferto da Perry a Celeste, ma l’ultima onda è quella di Bonnie. Alla polizia ogni donna racconta la stessa versione: Perry sarebbe caduto accidentalmente. E nonostante non credano del tutto alla loro versione dei fatti, le protagoniste sono ormai libere.
Si è concluso uno dei migliori prodotti visti finora su HBO, che non avrebbe avuto modo di esserci senza le indelebili performance delle sue protagoniste. Reese Witherspoon ha incorporato la fragilità, l’ironia e la forza di Madeline ricordando l’energia dei suoi ruoli di culto come quello di Election; Laura Dern non brillava così tanto in un ruolo dalla serie televisiva Enlightened; mentre Shailene Woodley ha ancora una volta reso un’interpretazione di rara dolcezza e intensità come in Paradiso amaro. Ma è per l’ennesima volta che, dopo il bellissimo quinto episodio dal titolo “Once Bitten”, Nicole Kidman riesce a catalizzare l’attenzione. La sua interpretazione è una delle più audaci e coraggiose mai viste sul piccolo schermo fino ad oggi, che si accoda a una lunga schiera di incredibili pellicole dove la Kidman ha dimostrato il suo approccio unico nel creare i suoi personaggi: Dogville, Birth, The Paperboy e Strangerland; sono alcuni titoli che ricordano la sua stupefacente performance nei panni di Celeste. In quanto vero cuore pulsante di Big Little Lies, la sua interpretazione merita, su tutte quelle delle grandiose protagoniste, la statuetta degli Emmy.
In questo episodio finale la regia di Vallée conferma il legame della serie con la musica, nelle canzoni dei protagonisti sul palco della festa, come manifestazione dei sentimenti e delle sensazioni dei personaggi oltre le parole. Mentre la scena dell’omicidio è un vero pungo allo stomaco, che sfuma verso la scena liberatoria di pura felicità delle tormentate protagoniste, ancora non del tutto guarite dai loro lividi, ma cariche di speranze e luce. Ma saranno mai libere da quest’ultima bugia?
VOTO: 10/10