Bob Marley: One Love, la recensione del biopic dedicato alla leggenda musicale

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Di Massimo Vozza

Bob Marley: One Love è il ritorno in sala del regista Reinaldo Marcus Green con nuovamente un’opera basata su una storia vera.

Il precedente King Richard, biopic sul padre delle sorelle Williams che ha portato l’Oscar a Will Smith, non può non far sentire la sua ombra. Per chi ha apprezzato il suo racconto del sogno americano tramite la trasposizione della storia del padre di due delle tenniste più famose al mondo, questo film biografico su Bob Marley potrebbe rappresentare una delusione, così come per chi ha apprezzato i biopic su personaggi del mondo della musica particolarmente celebrativi come Bohemian Rhapsody. Bob Marley: One Love sceglie una strada sì classica ma che non abbia estremamente il sapore di una pagina di Wikipedia del personaggi, soffermandosi principalmente sulla lavorazione dell’album più celebre e importante di Bob Marley & the Wailers, ossia Exodus, e sull’importanza di questo e del suo cantante nella scena sociopolitica dell’epoca, soprattutto in Giamaica. Quel che cerca di rendere universale il più possibile il racconto è la ricerca continua delle proprie radici e del continuo vestire del protagonista il ruolo di padre e figlio, nonché un discorso sulla morte.

Questo però potrebbe non essere sufficiente per un’identificazione con il personaggio di Bob Marley e un apprezzamento pieno del film, al punto che quello che chi scrive ha trovato un equilibrio perfetto tra il dare informazioni biografiche e il percorso interiore del personaggio, altri potrebbero trovarlo un non aver messo troppo a fuoco il film in una direzione o nell’altra. Ed effettivamente se da una parte il film dà alcune nozioni per scontate, per altri aspetti non aspira abbastanza a una strada psicologia che avrebbe aperto le porte a un’impronta più autoriale.

La messa in scena è buona e ogni reparto tecnico fa il suo lavoro senza sbavature, facendoti apprezzare visivamente ogni momento della durata che, bisogna ammetterlo, è molto a fuoco per il materiale narrativo e mantiene un buon ritmo. L’interpretazione di Kingsley Ben-Adir è degna di nota, così come quella di Lashana Lynch  nel ruolo della moglie Rita Marley: non tra le più memorabili del genere ma abbiamo visto (ed è stato premiato) di peggio.

Ovviamente la musica è una componente fondamentale di Bob Marley: One Love, la quale fonde i pezzi originali alle reinterpretazioni di e con la voce di Ben-Adir, che ricalca senza mai imitare quella originale. Il film potrebbe soddisfare il largo fandom di Bob Marley ma lasciare insoddisfatti i palati invece più cinefili e più disinteressati.

Bob Marley: One Love arriva nelle sale italiane con Paramount Pictures da giovedì 22 febbraio

VOTO: ★★★


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