Di Massimo Vozza
A distanza di due anni dall’episodio più divisivo della saga creata da George Lucas ma stavolta al di fuori della galassia lontana lontana, il regista e sceneggiatore Rian Johnson torna in sala con il film mystery Cena con delitto – Knives Out.
Come già esplicitato dal doppio titolo, l’opera è un giallo contemporaneo che segue gli eventi successivi all’apparente suicidio del celebre scrittore Harlan Thrombey, avvenuto in circostanze misteriose dopo le festa del suo ottantacinquesimo compleanno. A indagare, insieme alla polizia, sarà l’investigatore privato Benoît Blanc che dovrà vedersela con la famiglia disfunzionale della vittima tra bugie, segreti e colpi di scena.
Il punto di forza di Knives Out è il suo scorrere costantemente e in maniera equilibrata su due diversi binari: il giallo più classico, per così dire, alla Agatha Christie, con l’investigatore alle prese con un’ampia gamma di sospetti interrogati uno alla volta, la location del delitto come luogo principale della storia, lo spiegone finale una volta risolto il caso, e la commedia dai toni parodistici, sopra le righe, ironica e spietata nei confronti non solo di questa famiglia, e di tutte le altre con essa, ma degli interi Stati Uniti, come ben emerge quando si affrontano temi quali l’immigrazione, il dilagare dell’estrema destra e il classismo. Quindi, nonostante il titolo italiano, non stiamo davanti a un altro Invito a cena con delitto (Murder by Death) o Signori, il delitto è servito (Clue), seppur non manchino i richiami, ma a una storia meno spudoratamente comica e più originale e ben congegnata che permette a tutti i colpi di scena di incastrarsi diciamo perfettamente, senza mai restare certamente fini a se stessi.
Il cast corale comprende nomi di rilievo non sempre sfruttati al massimo quali Jamie Lee Curtis, Michael Shannon, Toni Collette e un non abbastanza al livello degli altri Chris Evans, ma sono soprattutto Daniel Craig nel ruolo di Blanc e Christopher Plummer in quello del defunto capo famiglia a restare impressi: l’interpretazione di Craig incarna perfettamente i due aspetti della scrittura dell’intera opera, mentre quello di Plummer emerge per la sua caratterizzazione decisamente di maggiore spessore rispetto agli altri parenti. Senza anticipare troppo, possiamo dirvi che il cuore di Knives Out però è il personaggio di Marta, l’infermiera del signor Thrombey, interpretata da una bravissima e bellissima Ana de Armas.
Ad emergere è poi sicuramente la scrittura anche se resta innegabile l’attenzione di Johnson per i dettagli anche da un punto di vista estetico, come quando si sofferma sui pezzi d’arte della villa simile al “tabellone del Cluedo” o gioca con la percezione visiva dello spettatore, attenzione che però avrebbe potuto spingersi perfino oltre e rischiare, evitando di fermarsi al già visto in tanti altri film. Cena con delitto – Knives Out merita decisamente la vostra visione non solo perché è uno dei migliori prodotti votati soprattutto all’intrattenimento di quest’anno ma anche perché riesce a prendere il vecchio e a renderlo nuovo con rispetto e originalità, stavolta senza deludere nessuna aspettativa narrativa.
VOTO: 7,5/10