Coup de Chance, la recensione del miglior Woody Allen da 10 anni a questa parte [Venezia 80]

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Di Simone Fabriziani

Con il sapore del grande evento cinematografico, sbarca alla 80° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia il cinquantesimo (e forse ultimo) film scritto e diretto dal pluripremiato Woody Allen. Che stavolta realizza il suo unico film interamente recitato in una lingua che non è quella inglese e da un ensemble cast interamente francofono. E sullo sfondo, la città di Parigi, musa di Allen già nel titolo cult Midnight in Paris.

Coup de Chance parla dell’importante ruolo che il caso e la fortuna giocano nelle nostre vite. Fanny (Lou de Laage) e Jean (Melvil Poupaud) sembrano la coppia di sposi ideale: sono entrambi realizzati professionalmente, vivono in un meraviglioso appartamento in un quartiere esclusivo di Parigi, e sembrano innamorati come la prima volta che si sono incontrati.
Ma quando Fanny s’imbatte accidentalmente in Alain (Niels Schneider), un ex compagno di liceo, perde la testa. Presto si rivedono e diventano sempre più intimi…

Strizzando l’occhio all’ossessione narrativa per il filo invisibile che lega amore e delitto che Allen acveva già affrontato brillantemente in Misterioso omicidio a Manhattan, Match Point e Sogni e delitti, il cineasta newyorkese affida le finanze del suo cinquantesimo lungometraggio alla Francia e dirige il suo primissimo (forse l’ultimo?) film interamente in lingua non inglese. Firmando al contempo quello che è probabilmente la sua opera cinematografica più riuscita da dieci anni a questa parte.

Lontano eppure così vicino alla sensibilità che contraddistinse il suo Match Point di ispirazione dostevskjiana, Coup de Chance sceglie di raccontare contenuti similari mettendo in campo le due virtù che rendono il bistrattato Allen (almeno negli Stati Uniti) un maestro assoluto della sua arte: la reiterazione di ossessioni, suggestioni e contenuti con sguardo dietro la macchina da presa sempre limpido ed onesto, e la sua passione per la musica jazz, qui contrappunto frizzante e mai banale alle azioni dei suoi personaggi

Coup de Chance è godibilissimo lungometraggio anche per la sua vena smaccatamente grottesca, che ricerca la farsa anziché il dramma, la leggerezza dei toni e delle situazioni anziché il dolore e l’oscurità nichilista di Match Poit, ad esempio. Pregi di una cinquantesima pellicola di carriera che si attesta forse come l’outing cinematografico tutto sommato più compiuto di Woody Allen dai tempi dell’ottimo Blue Jasmine. Una bella sorpresa.

Coup de Chance arriva nelle sale italiane prossimamente con la distribuzione di Lucky Red.

VOTO: ★★★★


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