Crudelia – La recensione del prequel Disney con Emma Stone e Emma Thompson

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Di Simone Fabriziani

La giovane Crudelia De Mon è una stilista emergente, tanto bella quanto ribelle. A permetterle di uscire dall’oscurità e agguantare il successo è la Baronessa, direttrice di una prestigiosa casa di moda. Questa è la premessa del prequel targato Disney dal titolo Crudelia, diretto dal regista australiano Craig Gillespie (I, Tonya) e scritto dal candidato all’Oscar Tony McNamara (La favorita, The Great). Nei panni di una delle più celebri villain della storia del cinema Emma Stone.

Perché vedere Crudelia

Perché il lavoro di distanziamento in tono e narrazione dai precedenti live-action firmati Walt Disney Pictures ha dato i suoi frutti maturi: il regista Gillespie usciva dal successo di critica (e i premi) ricevuti per lo sfacciato e dinamico biopic I, Tonya con Margot Robbie e Allison Janney, mentre lo sceneggiatore Tony McNamara aveva ottenuto la candidatura all’Oscar per l’oltraggioso film grottesco in costume La favorita, sempre con Emma Stone nel cast. Due pesi massimi di un cinema di certo non affine alla limpidezza di messaggi rassicuranti della Casa di Topolino, e che qui fa piacevolmente capolino in un prequel deliziosamente salace, ironico e dark. Più storia d’origini a sé stante che vero e proprio racconto di “cosa è accaduto a Crudelia Demon prima dell’arrivo dei 101 dalmata”, il film prende come esempio stilemico due lungometraggi che nel panorama cinematografico del nuovo millennio hanno fatto storia e hanno cambiato le carte in tavola del cinema popolare: da una parte, Il diavolo veste Prada di David Frankel (2007), l’altro è il recentissimo Joker (2019) di Todd Phillips. Un po’ celebrazione del crudele mondo della moda e sfoggio di capi d’abbigliamento chic da urlo, il Crudelia di Gillespie funziona inaspettatamente ancor di più come racconto di origine di uno dei personaggi dell’immaginario collettivo più odiati dagli spettatori di tutte le età, qui trasformato in vittima sacrificale di un torto subito da adolescente e plasmato da un trauma  che riaffiorerà in età adulta nella maniera più sorprendente. 

A dare volto e anima a questa delicata dualità è il premio Oscar Emma Stone, perfetta nella new reincarnation dell’odiata Crudelia, qui più umana che mai, eppure ancor più irresistibile. Così come è deliziosamente imperdibile Emma Thompson nei panni della Baronessa, anima nera del prequel che entra di diritto tra i villain più riusciti nella storia recente della Disney; ça va sans dire, la colonna sonora anni ’70 è da urlo e i costumi sono da lasciare a bocca spalancata (curati dal premio Oscar Jenny Beavan).

Perché non vedere Crudelia

Certo, la formula della storia d’origini applicata ai cosiddetti “cattivi” del patrimonio pop moderno non sempre ha funzionato a dovere (l’esperienza negativa di Maleficent, proprio targato Disney, insegna) e forse inizia a risultare stantia (il Joker di recente memoria ha alzato l’asticella troppo in alto per poterne replicare successo ed altrettanta efficacia). Non funzionano qui nemmeno gli elementi narrativi che hanno stravolto le identità di alcuni personaggi chiave dell’universo narrativo de La carica dei 101 in virtù del politically correct e della regola (fin troppo?) ferrea dell’inclusività, così come la durata del lungometraggio, che si attesta a 2 ore e 15 minuti, forse troppe. Ma la regia dinamica e glamour di Gillespie, la solida costruzione delle due protagoniste, il comparto tecnico tutto, la soundtrack irresistibile e l’audacia di scostarsi dalla polverosità ieratica delle ultime produzioni della major rendono Crudelia il miglior live-action firmato Walt Disney Pictures dai tempi di Saving Mr.Banks, sempre con Emma Thompson.

Crudelia debutta nelle sale italiane a partire da mercoledì 26 maggio e da venerdì 28 maggio per tutti gli abbonati con accesso VIP su Disney +.

VOTO: 7/10


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