Eternals – La recensione del film Marvel diretto dal premio Oscar Chloé Zhao

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Di Simone Fabriziani

Gli Eterni sono un gruppo di eroi sovrumani che ha protetto la Terra fin dall’alba dell’umanità. Quando mostruose creature chiamate Devianti, ritenute scomparse da tempo, ritornano misteriosamente, gli Eterni devono riunirsi per difendere l’umanità ancora una volta. Debutta mercoledì 3 novembre nelle sale italiane Eternals, esordio della regista premio Oscar Chloé Zhao (Nomadland, The Rider) nell’Universo Cinematografico Marvel.

Perché vedere Eternals

Perché al momento è il miglior tassello cinematografico della quarta fase Marvel, apertasi con le serie WandaVision e Loki per poi passare ai lungometraggi (decisamente poco memorabili) Black Widow e Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli. Per il suo debutto nel blockbuster Chloé Zhao, che si è fatta le ossa (e ha vinto numerosi premi prestigiosi) con racconti di frontiera e di emarginazione low-budget dove ha già impresso indelebilmente il suo stile, costruisce un’epica a sé stante nel mondo Marvel introducendo agli spettatori meno avvezzi una banda di eroi sui generis e decisamente poco nota ai più. Creati dalla fervida immaginazione di Jack Kirby, gli Eterni della Zhao sono un perfetto connubio di azione al cardiopalma e introspezione psicologica; ognuno degli innumerevoli protagonisti che costituiscono la famiglia variopinta e variegata sembrano parlare con urgenza programmatica alla società contemporanea. A dare il volto alla famiglia degli Eterni interpreti del calibro di Angelina Jolie, Richard Madden, Gemma Chan, Bryan Tyree Henry, Kumail Nanjiani, Salma Hayek e Barry Keoghan.

In un tripudio di effetti visivi e scene d’azione concitate, c’è spazio per il tocco inconfondibile di Chloé Zhao, vincitrice dell’Oscar con il crepuscolare Nomadland? Sì, se avete la pazienza e la curiosità di guardare con le giuste lenti l’attenzione maniacale per le location attorno al mondo (molte di queste non rimaneggiate dalla pesante mano della CGI o del green screen), ode alla bellezza incontaminata del Pianeta Terra, e ai primi e primissimi piani dei personaggi nei momenti più intimi e cruciali dell’evoluzione della narrazione; non è semplice saper introdurre con tale passione e rispetto delle psicologie e dei loro motori dominanti alcuni tra i personaggi Marvel meno noti al pubblico internazionale. Dopo le (abbondanti) due ore e mezza della sua durata, si ha una voglia irresistibile di non abbandonare i destini di questa famiglia sui generis, in attesa di un inevitabile secondo capitolo.

Perché non vedere Eternals


Perché pur nella sua durata quasi titanica, nella sua magniloquenza, nella sua ambizione di voler tentare di essere cinecomic “alto” e “altro” rispetto ai suoi predecessori, fa il passo più lungo della sua gamba e si incaglia in più di un’occasione in lungaggini e pseudo-filosoferie che ne minano il ritmo, il senso estetico, lo scopo registico e narrativo. Pur nella sua costruzione stratificata, Eternals appare più di una volta come l’ennesimo cine-fumettone che potrebbe ma non vuole, intrappolato tra desideri di autorialità e spiccato senso dell’industria cotta e mangiata che contraddistingue da sempre, nel bene e nel male, i prodotti cinematografici targati Marvel Studios. Come da tradizione, rimanete in sala fino alla fine dei titoli di coda per due scene post-credits da leccarsi i baffi.

Eternals debutterà nelle sale italiane a partire dal mercoledì 3 novembre distribuito da Walt Disney Pictures

VOTO: ★★★½


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