Feud 1×04 “More, or Less” – La Recensione

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Di Simone Fabriziani

Al giro di boa Feud: Bette and Joan incespica, si trasforma e sorprende allo stesso tempo; arrivati al quarto episodio della miniserie creata da Ryan Murphy, Steve Jaffe e Michael Zam siamo ancora sicuri che la leggendaria lavorazione dello (s)culto Che fine ha fatto Baby Jane sia il fulcro narrativo e topico del prodotto televisivo che stiamo guardando?

Terminate le difficoltose riprese del film di Robert Aldrich, le schermaglie tra le dive in declino Joan Crawford e Bette Davis sembrano temporaneamente affievolirsi a favore della campagna pubblicitaria del film in uscita: tra proiezioni preliminari per il pubblico sorprendentemente positive e recensioni entusiastiche in particolare per la Davis, la divina Crawford non si abbatte e cerca di risollevarsi intraprendendo la ricerca di una sceneggiatura che la riporti in auge; ma le Nomination agli Oscar 1963 sono sempre più vicine, chi riuscirà ad ottenere la candidatura?
Episodio di necessario passaggio e raccordo tra due fulcri narrativi e temporali pregnanti per le due rivali, More, or Less ha però anche il pregio di introdurre in maniera corrosiva e sempre meno grottesca e “camp” la rivalità non solo tra le due attrici della Hollywood classica, ma il ruolo e la considerazione delle donne nel campo dell’industria cinematografica degli anni ’60: sicuri che la posizione femminile nell’industria che conta ancora oggi sia cambiata? 
A dominare il quarto capitolo televisivo sono infatti le introspezioni “femministe” di personaggi apparentemente in secondo piano come la irresistibile Mamacita di Jackie Hoffman e la determinata Pauline Jameson di Alison Wright. Ma a rubare la scena, forse ancora una volta, è il disilluso regista in cerca di fama ed approvazione Robert Aldrich portato sul piccolo schermo da un efficace e magistrale Alfred Molina, vera e propria bilancia morale di una Hollywood dove nulla è come sembra e tutto è finto Ancora oggi (?).

VOTO: 7/10