Ghostbusters: Legacy – La recensione dell’atteso sequel della saga anni ’80

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Di Dario Ghezzi

Gli acchiappafantasmi sono tornati e, per l’esattezza, saranno in sala dal 18 novembre. Uscirà in tutte le sale cinematografiche Ghostbusters: Legacy (titolo originale Ghostbusters: Afterlife), sequel diretto di Ghostbusters 2 che arriva circa 30 anni dopo l’ultimo film della saga. 

La pellicola di Jason Reitman si affranca dal reboot di Paul Feig e cerca di restituire ai fans quell’atmosfera e quei personaggi che hanno imparato ad amare dal 1984, in una sorta di passaggio ereditario di padre e a figlio. Infatti, Reitman, autore di film indie come Thank You for Smoking, Juno, Young Adult e Tully è figlio di Ivan Reitman, il regista dei due film precedenti della saga. Anche la trama del film è all’insegna della famiglia. 

Tutto inizia quando Callie senza un soldo, si trasferisce nella vecchia fattoria del padre Egon, che non ha mai conosciuto, dopo la morte dell’uomo. Callie ha due figli: Phoebe e Trevor. Se Trevor cerca subito di integrarsi nella cittadina, Phoebe sembra presa dal suo mondo di scienza ed esperimenti fino a quando una misteriosa presenza le fa trovare una vecchia trappola degli Acchiappafantasmi. Aiutata dal suo insegnante, Mr. Grooberson, la ragazza capisce che qualcosa di spaventoso sta per accadere e che i fantasmi rischiano di conquistare il mondo. 

In Ghostbusters: Legacy, quindi, tutto nasce dal rapporto padre-figli e poi dipana la storia verso lidi cari al fandom, con innesti e riferimenti alla saga principale e con immancabili cameo del cast storico. Toccante anche il ricordo di Harold Ramis, interprete proprio di Egon, scomparso da tempo e anche autore storico del franchising. 

Il film parte sicuramente bene, offrendoci uno sguardo dettagliato dei nuovi protagonisti per poi diventare stancante nella parte centrale, rasentando quasi un empasse. Nella seconda parte, tutti i fili sembrano tronare al proprio posto e quello che ne esce è un film gradevole e godibile che cerca proprio di armonizzare suspence e divertimento, dramma e commedia, come nelle pellicole degli anni ‘80. Sicuramente, il film strizza l’occhio sia a quel periodo ma cerca anche di mettere le basi per un eventuale futuro. Azzeccato il cast su cui spicca Mckenna Grace, la piccola Phoebe, Finn Wolfhard, Paul Rudd e Carrie Coon.

VOTO: ★★★★


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