Di Simone Fabriziani
Tutti i riflettori sono puntati su Helen, mentre Bob rimane a casa con Violetta e Dash per affrontare le imprese quotidiane di una vita “normale”. Sarà un cambiamento difficile per tutti, soprattutto perché la famiglia è ancora ignara dei superpoteri del piccolo Jack-Jack. Quando un nuovo cattivo ordirà un piano malefico e geniale, tutti i membri della famiglia insieme a Frozone dovranno unire nuovamente le forze… più facile a dirsi che a farsi, anche se sono tutti Incredibili. Tutta la famiglia Parr si riunisce per Gli Incredibili 2, attesissimo sequel del capolavoro d’animazione Disney/Pixar del 2004.
Dopo ben tredici anni di attesa il regista due volte premio Oscar Brad Bird confeziona quello che ad oggi è il miglior secondo capitolo Pixar dai tempi del glorioso (e pluripremiato) Toy Story 3 – La grande fuga; un sequel sentito e logicamente più congeniale al materiale di partenza del lungometraggio d’animazione premiato con la statuetta ben dodici anni fa. Secondo capitolo diretto (anche a livello cronologico) degli eventi del primo film di Bird, Gli Incredibili 2 si muove con insospettabile agilità tra rigurgiti pseudo-femministi, ideali di parità sessuale, disamina ironica ma urgentemente contemporanea di concezione di famiglia e straordinarie sequenze d’azione.
Se il tessuto narrativo del secondo capitolo della incredibile famiglia Parr impallidisce però nei confronti del ben più complesso gioco di rimandi e patrimoni multimediali del film del 2004, ne guadagna in dinamicità e contagiosa ironia: inutile aggiungere che la vera star della famiglia Parr è il piccolo Jack Jack, qui possessore di illimitati e sorprendenti poteri capaci (forse) di risolvere al crisi diplomatica che minaccia di assoggettare tutti i supereroi all’ipnotico potere del misterioso e pericoloso “Ipnotizzaschermi”.
Un sequel necessario alle avventure appena cominciate della famiglia Parr, forse il miglior capitolo due dell’intera produzione targata Disney/Pixar senza considerare la ciliegina finale sula torta della serie di Toy Story, eppure incapace di saper raccontare con intelligenza ed efficace scrittura brillante la vita da supereroe ai tempi d’oggi. Ma non temete: il divertimento è veramente assicurato, anche questa volta.
VOTO: 7,5/10