Di Simone Fabriziani
Guardiani della Galassia Vol. 2 è il miglior sequel di casa Marvel da tempi degli Avengers uniti. Dove il pur abile Joss Whedon ha fallito coronando la saga in corso dei Vendicatori con un secondo capitolo altalenante e non all’altezza della brillantezza del primo episodio, l’insospettabile James Gunn al secondo tentativo con i guardiani della Galassia allunga il tiro e confeziona uno dei migliori titoli dell’universo condiviso della Marvel. Di sempre.
Inutile entrare nelle tele della trama del secondo capitolo, ricco di sorprese, spoiler e cammei eccellenti, troppo ricca di citazioni, eventi e contesti ; perché se c’è forse qualcosa da recriminare al volume due delle avventure intergalattiche di Star Lord, Rocket, Groot, Drax e Gamora è il procedere per accumulo narrativo, fagocitando sempre di più situazioni, luoghi, nuovi personaggi e sequenze d’azione rispetto al più equilibrato primo capitolo cinematografico.
Ma a confermare lo straordinario talento narrativo e le efficaci intuizioni visive di James Gunn è il fattore cuore, intatto sin da “Guardiani della Galassia” del 2014.
Improntato stavolta sulla spinosa tematica della famiglia e del senso di appartenenza ad una figura paterna prima assente ma poi, quando presente sulla scena e nei cuori dei protagonisti, sempre dirompente e sconquassante, Guardiani della Galassia Vol. 2 replica dunque quell’inusuale senso di appartenenza anche nei fedeli spettatori, che continueranno qui come non mai ad accumulare risate (e se ne fanno tante stavolta), stupore nelle sempre più iperboliche scene d’azione e molte, moltissime lacrime.
Perché per Gunn i Guardiani delle Galassia sono una cosa seria, e come per tutte le cose serie esse vengono trattate con una attenzione smodata al cuore dei personaggi, sempre più famiglia surrogata prediletta per gli avidi spettatori Marvel di oggi. Bentornati a casa Guardiani della Galassia, vi stavamo aspettando a braccia aperte.
VOTO: 8/10