Gypsy – La recensione dei primi episodi della serie Netflix con Naomi Watts

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Di Simone Fabriziani

Abbiamo visto in anteprima italiane i primi episodi della nuova serie Netflix Gypsy, con protagonista la candidata all’Oscar Naomi Watts; ecco le nostre impressioni generali, seppur parziali.

Scritta da Lisa Rubin  e diretta da Sam Taylor-Johnson nei suoi primi due episodi di opener, la nuova serie originale Netflix indaga la vita pubblica e privata della psicoterapeuta di Manhattan Jean Holloway: mamma perfetta con marito perfetto nella vita privata, Jean è anche una psicoterapeuta di successo; ma l’apparenza di una vita assolutamente ineccepibile nasconde le crepe dell’insoddisfazione. Jean conduce difatti una seconda vita, girovagando nelle vite “altre” degli amici e parenti dei suoi pazienti indossando una seconda identità.
Sarà infatti la conoscenza pericolosa e proibita con la ex compagna di un suo paziente a condurre la doppia vita di Jean su un binario parallelo a cavallo tra lecito ed illecito, tra passioni proibite ed esorcismi psicologici dell’insoddisfazione di una vita soltanto in apparenza perfetta.
Gypsy si presenta agli avidi spettatori di Netflix senza le pretese autoriali di molte delle serie originali del colosso dello streaming service, giocando in maniera precisa, pulita e senza fronzoli con la psiche complessa ed imprevedibile di Jean Holloway, ladra di identità e furtiva presenza nelle vite dei conoscenti dei suoi pazienti; atto di liberazione da una vita insoddisfacente o estremo metodo di indagine psicoterapeutico per aiutare i propri assistiti?
La risposta a partire dal 30 Giugno su Netflix.
Il cast, oltre a Naomi Watts, è composto da ottimi comprimari tra cui Billy Crudup, Sophie Cookson, Karl Glusman e Blythe Danner.

VOTO: 6,5/10


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