Di Simone Fabriziani
Terzo capitolo cinematografico per gli iconici abitanti blu di Pufflandia memori di molte delle nostre infanzie appiccicati al televisore, ma primo completamente scevro da incursioni nel mondi del live.-action e della realtà non animata (addio, Neil Patrick Harris!). I Puffi: Viaggio nella foresta segreta segna dunque il debutto completo degli amici blu nell’animazione digitale riuscendo in un compito solo apparentemente facile: quello di custodire intatta l’atmosfera e le personalità dei vari protagonisti nati dagli inchiostri del fumettista belga Peyo nel lontano 1958.
Ci sono veramente tutti in questa nuova avventura digitale: Puffo Quattrocchi, Puffo Brontolone, Puffo Vanitoso, Puffo Tontolone, Puffo Forzuto, il Grande Puffo e…Puffetta!
Sarà proprio la “quota rosa” di Pufflandia a scatenare il pandemonio nel quieto regno degli esserini alti “due mele o poco più”quando oltre le mura del confine con la misteriosa foresta segreta fa capolino la minaccia di una nuova ed inaspettata comunità di….Puffi.
Ad approfittare del gran numero di smurfs il sempre infido e spietato Gargamella!
Affidato alle sapienti mani del regista Kelly Asbury (prima regista di punta della DreamWorks Animation con Spirit – cavallo selvaggio e poi passato alla Sony Pictures Animation nel 2010 con Gnomeo e Giulietta), il nuovo capitolo degli abitanti di Pufflandia è quello più spudoratamente ancorato alle grandi problematiche del nuovo millennio:dal ruolo chiave di Puffetta, inedita “outsider” del serafico villaggio alla scoperta di una comunità parallela di Puffi dall’altra parte della magica foresta segreta, tutto grida allo slogan contemporaneo della società globalizzata.
L’accettazione della diversità, l’orgoglio dell’individuo nella società dei molti, il messaggio chiaramente anti-omologazione con conseguente ode alla creatività individuale, I Puffi: Viaggio nella foresta segreta è a tutti gli effetti la prima vera incursione delle creature di Peyo nella società del nuovo millennio, con tutto il carico, ironico e assolutamente adatto ad un pubblico di più piccini, delle mille contraddizioni che la contraddistinguono.
VOTO: 6/10