Di Simone Fabriziani
Dopo la parentesi in lingua francese dell’acclamato Il Passato, il regista iraniano Premio Oscar per Una Separazione torna in patria per raccontare nuovamente la complessità dei rapporti umani e della famiglia con consueta maestria nel notevole Il Cliente (“The Salesman” il titolo internazionale).
A funestare la vita di Emad e Rana, una coppia borghese di attori teatrali di Teheran alle prese con una difficoltosa messa in scena della “Morte di un Commesso Viaggiatore” di Arthur Miller, è il trasloco in un appartamento nel centro cittadino dal passato torbido. Un’improvvisa irruzione nell’appartamento porterà allo scompiglio della vita coniugale e darà inizio ad una lunga strada verso una scomoda verità legata al passato del nuovo appartamento.
A cavallo tra storia di vendetta e racconto meta teatrale, Asghar Farhadi perfeziona le doti di scrittura per il grande schermo e confeziona l’ennesima, grande prova cinema delle relazioni umane; che sia racchiusa all’interno delle stentoree scenografie del palcoscenico su cui si consuma la tragedia dell’opera di Miller o che si consumi tra le mura domestiche, il passato è sempre l’oscuro riparo sotto il quale i tormentati personaggi recitano le loro angosce, le loro inquietudini.
A mettere in scena gli scontri ed incontri dei protagonisti di Farhadi (sempre più allegoriche marionette su un ideale palcoscenico della vita) sono gli ottimi Shahab Hosseini e Taraneh Alidoosti che donano alla macchina da presa del cineasta iraniano i volti della crisi coniugale in corso.
Il film, candidato al Golden Globe e rappresentante ufficiale dell’Iran per l’Oscar al Miglior Film Straniero, ha vinto due importanti riconoscimenti all’ultimo Festival di Cannes: Miglior Attore per Hosseini e Miglior Sceneggiatura a Farhadi.
L’ultima, imperdibile lezione di cinema del maestro iraniano sarà nelle sale dal 5 Gennaio 2017.
VOTO: 8/10