Di Simone Fabriziani
Il finale di stagione del settimo capitolo televisivo del fenomeno della HBO Il trono di spade è arrivato; veloce come i gelidi venti dell’inverno che sferzano i Sette Regni creati dalla penna sagace di George R.R. Martin la settima e penultima stagione si è conclusa prima del previsto, con tre episodi in meno rispetto alla deca-partizione tradizionale e con alcune promesse fatte ai fedeli spettatori mantenute. In parte.
Da sempre ritenuta come una stagione di “transizione”, il finale “The Dragon and the Wolf” riflette la natura passeggera del penultimo breve appuntamento, non perché caratteristica volutamente negativa, bensì necessaria alla formazione delle ultime alleanze prima della Grande Guerra contro gli invasori (?) di ghiaccio guidati dai sinistri Estranei, a capo de quali ora c’è un formidabile nemico antico quanto la storia di Westeros, il Re della Notte a cavallo di un temibile drago di ghiaccio.
Al di là degli sviluppi narrativi dell’episodio finale, che qui non riveleremo per non sfiduciare i lettori e per mantenere intatta la dura legge dello spoiler a poche ore dalla messa in onda, ciò che più ci sorprende di “The Dragon and the Wolf” è come le intenzioni, i destini, i contesti dei maggiori protagonisti stiano lentamente ma inesorabilmente chiudendo un cerchio.
Un cerchio che è solcato dai legami con la famiglia, dal potere “magico” del sangue condiviso, più forte di ogni avversione, più indissolubile di qualunque minaccia, anche della morte stessa che arriva dal lontano Nord e pronta a dissipare il mondo degli uomini. Non è dunque un caso che, ad un passo dal gran finale, Jon Snow, Jamie Lannister e Theon Greyjoy, fra gli altri, si trovino infine di fronte a delle scelte impossibili, veri e propri crocevia personali che cambieranno per sempre il loro destino in dirittura d’arrivo, posizionandosi come perfette pedine in un gioco che non è più quello dei troni e del potere politico, ma quello per la sopravvivenza; la lotta interiore di ogni protagonista è ora indirizzata verso la preservazione delle generazioni future con un occhio al (grande) passato dei propri avi, e di quel che ne rimarrà con l’arrivo della Lunga Notte favoleggiata da millenni nei Sette Regni.
Sono finiti gli intrighi, le alleanze e le tribolazioni per lo scranno di Approdo del Re, la magia e il destino hanno preso drammaticamente il sopravvento.
Alla prossima, ed ultima ed imprevedibile stagione televisiva di Game of Thrones.
VOTO: 7,5/10