LA FORESTA DEI SOGNI- La Recensione

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Di Dario Ghezzi

Arthur
Brennan attraversa il mondo fino a raggiungere la misteriosa foresta
Aokigahara, alle pendici di Fujiama, famosa per il grande numero di suicidi che
vi si consumano. Anche Arthur vorrebbe porre fine alla sua esistenza ma
all’interno della foresta riscoprirà la sua voglia di vivere, incontrando
Takumi, un operaio che si è perso e che cercherà in tutti i modi di salvare
fino a clamorosi colpi di scena finali.

Gus Van Sant firma La Foresta dei Sogni, la cui traduzione
italiana del titolo rende poca giustizia a quello originale e cioè The Sea of Trees,“mare di alberi”(proprio il
significato letterale di Aokigahara che è tra l’altro una foresta che esiste davvero), “il
posto migliore per morire” secondo molti e secondo Arthur ( Matthew
McConaughey
) che vi si recherà per fare una promessa ad una persona che ha
perso per sempre.

Takumi (Ken Watanabe)irrompe, all’improvviso, proprio mentre
Brennan sta per compiere il suo viaggio finale e, inconsapevolmente, come una
sorta di figura degli Haiku giapponesi, questi rappresenta la salvezza di
Arthur  il quale vedrà in lui lo specchio
della moglie Joan (Naomi Watts) che non è riuscito a salvare.

La pellicola mostra il percorso di sofferenza di un uomo,
incapace di dimostrare il suo amore se non troppo tardi. Rappresenta il dolore
e come, a volte, la voglia di vivere sia più forte della pulsione di morte, in
una foresta simile a un labirinto e che somiglia quasi ai meandri della psiche
umana. Arthur attraversa  una serie di
peripezie quasi come una sorta di eroe junghiano che torna vincitore da una
missione impossibile e sopravvive alla morte chiudendo un ciclo.
La Foresta dei Sogni è un dramma a tinte horror, che si gioca
su due piani temporali, il passato recente costituito dai flashback del
protagonista e il presente che si svolge nella foresta. Gus Van Sant crea un
film che è un po Lost e un po Il Settimo Sigillo dove la morte regna sovrana
ma che mostra anche come sia possibile rinascere e come ad un morto corrisponda
sempre una nuova vita. Come dirà Takumi, le piantine che nascono anche sulle
rocce non sono altro che le anime delle persone che sono morte proprio in quel
luogo.
Riguardo alle performance degli attori, calati perfettamente
nel ruolo Matthew McConaughey e Ken Watanabe nella sua veste quasi
solenne.  Convincibile Naomi Watts.

La pellicola sarà nelle sale dal 28 aprile distribuita da
Lucky Red.  
VOTO: 3/5