Di Giuseppe Fadda
Piccoli brividi, l’adattamento dell’omonima serie di libri ad ambientazione horror per ragazzi, è uscito nel 2015 ricevendo recensioni mediamente positive: il potenziale inizio di un franchise. Ma il sequel, Piccoli Brividi 2 – I fantasmi di Halloween, uscito nelle sale americane il 12 ottobre, è stato accolto tiepidamente: si tratta infatti di un sequel insipido e deludente che abbandona i personaggi del primo film per raccontare una storia da esso indipendente senza però coinvolgere mai. Il film potrebbe essere un passatempo gradevole per gli spettatori molto giovani, ma la sua prevedibilità e la sua mancanza di originalità lo rendono un’esperienza meno appagante per un pubblico adulto.
La protagonista del film è Sara (Madison Iseman), una studentessa di Wardenclyffe che sogna di andare alla Columbia University. Un giorno, suo fratello Sonny (Jeremy Rey Taylor) e il suo migliore amico Sam (Caleel Harris) trovano il manoscritto chiuso a chiave di un romanzo incompiuto di R.L. Stine (l’autore della serie di libri su cui i film sono basati, interpretato nel primo film da Jack Black che ritorna nel sequel solo per poche scene). Aprendo il libro, i ragazzi causano l’apparizione di Slappy, il pupazzo di un ventriloquo con poteri telecinetici nonché protagonista del romanzo incompiuto. Slappy si inserisce come una presenza insistente e inquietante nella vita dei protagonisti, scatenando una tensione che arriva al culmine la notte di Halloween in cui Slappy attua un piano per riportare in vita tutte le creature dell’orrore.
La storia del film non è particolarmente originale, e non lo è neanche la sua esecuzione. I personaggi incarnano ciascuno un diverso cliché e la loro caratterizzazione è blanda, ridotta all’osso. La debole sceneggiatura e la regia inconsistente non hanno alcun controllo sul registro variabile del film, che passa dalla commedia all’horror fantasy in maniera brusca e stridente. E il problema è che non è nè una buona commedia, dal momento che diverte poco, nè un buon horror fantasy, dal momento che i suoi villain sono più ridicoli che minacciosi e gli effetti speciali impiegati per rappresentarli non sono particolarmente convincenti. Quel poco fascino che il film esercita all’inizio si perde progressivamente per arrivare ad un atto finale particolarmente estenuante e poco ispirato. E’ un film innocuo, forse anche piacevole per un pubblico di ragazzi, ma resta un prodotto insoddisfacente che non riesce a raggiungere il suo obiettivo primario: intrattenere.
VOTO: 4/10