Proprio lui? – La recensione

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 Di Daniele Ambrosini

Ned Fleming (Bryan Cranston) durante la sua festa di compleanno scopre che la figlia si è segretamente fidanzata, così tutta la famiglia viene invitata a trascorrere le successive vacanze di Natale a casa della nuova fiamma di Stephanie (Zoey Deutch), Laird, che si rivela essere un’imprenditore multimilionario senza peli sulla lingua. Ovviamente Laird incarna quanto di più sbagliato Ned possa immaginare per sua figlia.
Proprio lui? è un film dai grandi nomi, a partire dai produttori Ben Stiller e Shawn Levy e Jonah Hill, tra gli autori del soggetto. Esclusi James Franco e Zoey Deutch, recentemente vista in Tutti vogliono qualcosa, la maggior parte del cast è composto da attori brillanti provenienti dal piccolo schermo: ad affiancare il Ned di Bryan Cranston (Breaking Bad e Malcolm in the middle) ci sono la moglie interpretata da Megan Mullally (la mitica Karen Walker di Will & Grace) ed il figlio minore interpretato da Griffin Gluck (protagonista della sfortunata serie Back in the Game al fianco di James Caan) in ruoli minori compaiono anche Keegan Michael Key (Key & Peele), Andrew Rennell (protagonista di The New Normal, la serie più sottovalutata di Ryan Murphy), Adam Devine (Andy di Modern Family) e Casey Wilson (Happy Ending e SNL). 
I nomi sono il punto forte del film perchè se ogni tanto si ride è soprattutto grazie ai suoi interpreti. Bryan Cranston e Megan Mullally sono eccezionali mentre James Franco, forse per colpa di un ruolo che gli abbiamo già visto fare, non sorprende particolarmente e soprattutto riesce ad essere molto divertente. Eppure c’è una certa sintonia tra Cranston e Franco che funziona e traina tutto il film rendendolo abbastanza piacevole. Altra nota di merito a Keegan Michael Key, che interpreta il personaggio più interessante del film in un ruolo con tanto di citazione de La Pantera Rosa, che funge da spunto ideale per parlare dello scontro generazionale tra i due protagonisti: Laird è un giovane programmatore, mentre Ned è un uomo tradizionale che lavora nel settore della carta stampata; ovviamente “La Pantera Rosa” Laird non l’ha mai sentito neanche nominare. Quello dello scontro generazionale è un tema trito e ritrito nelle commedie, lo scorso anno anche il bistrattato Zoolander 2 aveva tentato di affacciarsi su questa tematica, e sebbene i clichè siamo presenti a bizzeffe – e non solo su questo tema – il punto centrale del film sembra essere più che altro il rapporto di coppia, e almeno sotto questo punto di vista ogni tanto qualche spunto interessante c’è.
In conclusione l’ultimo film di John Hamburg non è una commedia perfetta o esilarante, anzi ci sono diversi momenti morti e la prima parte ci mette un po’ a carburare – anche a causa della diffidenza verso un personaggio a prima vista fastidioso come Laird – ma può contare su delle ottime performance da parte del suo cast. Di commedie migliori ne vedremo molte durante il corso dell’anno, ma anche di peggiori e nonostante al momento non sia la cosa migliore da vedere in sala, non merita neanche di essere cestinato del tutto.

VOTO: 5,5/10


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