Di Simone Fabriziani
Dominika Egorova è costretta contro la sua stessa volontà a diventare un “passero”, ovvero una seduttrice addestrata dal servizio di sicurezza russo. Impara dunque a usare il proprio corpo come arma e si sforza di conservare una minima forma di consapevolezza e indipendenza durante quello che è un processo di formazione disumanizzante. Il suo primo obiettivo è Nate Nash, un ufficiale della Cia che si occupa di infiltrazione. Appartenendo a servizi segreti nemici, Dominika e Nate finiranno con il farsi travolgere da una spirale di attrazione e inganni che minaccerà le loro carriere e la sicurezza delle loro nazioni. Da queste fila si dipana il romanzo di spionaggio Red Sparrow di Jason Matthews, qui riportato on sobrietà e maestria sul grande schermo dal regista Francis Lawrence.
Insolitamente scevro da sequenze e contesti puramente da action movie, Red Sparrow tenta di riportare in auge e all’attenzione degli spettatori un ritratto di spionaggio legato alla grande tradizione del cinema britannico e statunitense classico; poca violenza, scarsa dinamicità dell’azione fisica ma notevole attenzione ai risvolti diplomatici e oscuri delle politiche contrapposte. In mezzo, figura predominante del genere è la spia, grigia presenza di equilibrio precario tra i due mondi in guerra, fazioni opposte che minacciano di far scoppiare una seconda Guerra Fredda. Tenterà di porre fine al conflitto diplomatico una inedita Jennifer Lawrence, di nuovo diretta da Francis Lawrence (nessuna parentela tra di loro) dopo gli ultimi tre capitoli cinematografici di Hunger Games.
Insolitamente scevro da sequenze e contesti puramente da action movie, Red Sparrow tenta di riportare in auge e all’attenzione degli spettatori un ritratto di spionaggio legato alla grande tradizione del cinema britannico e statunitense classico; poca violenza, scarsa dinamicità dell’azione fisica ma notevole attenzione ai risvolti diplomatici e oscuri delle politiche contrapposte. In mezzo, figura predominante del genere è la spia, grigia presenza di equilibrio precario tra i due mondi in guerra, fazioni opposte che minacciano di far scoppiare una seconda Guerra Fredda. Tenterà di porre fine al conflitto diplomatico una inedita Jennifer Lawrence, di nuovo diretta da Francis Lawrence (nessuna parentela tra di loro) dopo gli ultimi tre capitoli cinematografici di Hunger Games.
Eppure a differenziare la caratura sociale del film è l’attenzione all’importanza dei corpi come merce di scambio interpersonale e come maschera di identificazione (o di definitiva emancipazione) della protagonista femminile, donna risoluta e senza scrupoli in un men’s world dettato dalle regole, spesso non dette e codificate dalle pratiche sociali e culturali occidentali, dove imparerà a diventare la migliore.
Un thriller di spionaggio freddo, implacabile, volutamente anacronistico nel panorama cinematografico odierno, incorniciato da un cast di spalla alla star americana di di peso internazionale: Joel Edgerton, Charlotte Rampling, Jeremy Irons, Matthias Schoenarts, Mary-Louise Parker.
VOTO: 7/10