Di Daniele Ambrosini
Il regista candidato all’Oscar Peter Hedges torna dietro la macchina da presa, a distanza di sei anni dal poco riuscito L’incredibile vita di Timothy Green, con il dramma familiare Ben Is Back, nel quale dirige suo figlio, il lanciatissimo Lucas Hedges, e l’attrice premio Oscar Julia Roberts.
Il giovane Hedges interpreta Ben, un tossicodipendente che lascia la struttura nella quale è ricoverato, contro il parere di chiunque, per trascorrere il natale con la sua famiglia. L’inatteso ritorno di Ben causa reazioni contrastanti: l’ingenua ma amorevole mamma interpretata da Julia Roberts è ovviamente felicissima, sua sorella ed il suo patrigno molto meno. A Ben è permesso di restare solamente un giorno e ad una condizione: che resti sempre sotto lo sguardo attento di sua madre, senza mai allontanarsi o chiudere porte dietro di sé. Ben accetta più che volentieri. In un primo momento sembra andare tutto per il meglio, ma il ritorno a casa si dimostra più faticoso e complesso del previsto per l’adolescente Ben, che si ritrova costretto a fare i conti con gli errori del proprio passato.
Meno focalizzato sulla spirale discendente della droga del suo protagonista e sul recupero di quanto non sia un film con tematiche molto simili quale è Beautiful Boy, Ben Is Back è un dramma familiare vero e proprio che utilizza la sottotrama legata alla dipendenza più come espediente narrativo che come vero e proprio elemento portante. Non che la dipendenza non sia un tema importante all’interno del film, ma è da subito evidente che il vero cuore della pellicola è il rapporto tra madre e figlio, e più nello specifico la continua ricerca della prima nei confronti del secondo; quale sia in realtà il problema che tiene Ben distante da casa è un elemento secondario. Va anche detto, però, che al contrario del film di Felix Van Groeninger, il film di Hedges non ha il dovere morale di essere indulgente verso il suo protagonista ed il suo problema, così il suo approccio leggero, che a volte si concede anche di giudicare il personaggio, risulta particolarmente incisivo in certi frangenti.
Ben Is Back è un film sulla ricerca perché Ben è tornato, ma non resta a lungo. E anche quando si trova con la sua famiglia è impossibile per la sua fin troppo buona madre comprendere cosa lo stia tormentando, inconsapevolmente si aggrappa all’immagine che ha di lui per dire di averlo ritrovato, ignorando tutto il male che ha fatto e che continua a procurare a sé stesso e agli altri; emblematico in questo senso è il tenerissimo, ma al tempo stesso molto macabro, dialogo in cui lei tenta di giustificare il fatto che il figlio abbia fatto diventare dipendente una ragazza, presentandolo come un gesto altruista. Il rapporto tra Ben e sua madre Holly è sufficientemente complesso ed affascinante da permettere a Lucas Hedges e a Julia Roberts di regalarci delle ottime performance, a loro modo insolite se inserite all’interno della loro filmografia.
Ciò che convince di meno in Ben Is Back è l’apparente semplicità con cui ogni cosa viene affrontata. Scelte visive molto intuitive ed una sceneggiatura che in numerose occasioni fa ricorso a schemi e strutture già ampiamente collaudati, che sente spesso il desiderio di esplicitare più del necessario e di alleggerire eccessivamente le situazioni più drammatiche, finiscono per limitare un film che potenzialmente poteva essere molto più efficace. Si ha l’impressione di assistere alla versione edulcorata e family friendly di una storia intrinsecamente molto più adulta di quanto non si abbia la possibilità di vedere. Ben Is Back risulta perciò essere un film (quasi) innocuo, per quanto ci va delicato con lo spettatore, al quale risparmia pure un’ampia e dolorosa sezione di racconto che tutti ci saremmo aspettati alla fine del film. Hedges decide di terminare Ben Is Back lasciando incompiuto il suo racconto, tagliandolo a metà, al limite massimo oltre il quale quella leggerezza con cui tutto è narrato non può spingersi. Peccato.
VOTO: 6,5/10