RUTH & ALEX- L’amore cerca casa – La Recensione

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Di Francesco Vagnarelli
Due leggende viventi del cinema sono per la prima volta diretti insieme nel nuovo film di Richard Loncraine, tratto dall’omonimo libro di Jill Ciment.

 Alex e Ruth, una solida coppia di coniugi insieme ormai da quarant’anni, dopo aver passato la vita in una casa nel quartiere newyorkese di Brooklyn, decidono di trasferirsi. Aiutati dalla nipote Lily, organizzano alcuni “Open Day” durante i quali la loro casa si riempe di curiosi visitatori, descritti in maniera fin troppo caricata, al limite del realistico. Per ben due volte, quando sembra che l’affare vada in porto, alcuni contrattempi lo mandano a monte: prima una delicata operazione alla cagnolina Dorothy, poi un presunto attacco terroristico. Tali imprevisti, tuttavia, saranno il viatico per una consapevole riflessione sul proprio presente e passato. Riflessione che li unirà ancor più di quanto giù non siano. Loncraine confeziona una pellicola semplice e delicata. La trama è piuttosto piatta, non vi sono particolari spunti di riflessione né colpi di scena, ma viene il sospetto che ciò non sia un “effetto collaterale” dovuto ad un soggetto non troppo avvincente, bensì una precisa scelta di regia. Ciò che il film vuole rappresentare non è la difficoltà di un  matrimonio misto nell’America del secondo dopoguerra, oppure i lunghi silenzi di una relazione che dura da troppi anni per avere ancora qualcosa da raccontare. Tutto ciò è solo accennato in qualche flashback, in qualche primo piano, ma niente di più; l’intera pellicola è un elogio all’amore puro, semplice, non più passionale, ma costruito giorno dopo giorno attraverso la stima e la fiducia reciproca. Ed è questo amore che permetterà ad Alex e Ruth di comprendere cosa sia realmente importante.
La pellicola si regge fondamentalmente sulla bravura dei due interpreti, ma forse non basta. In effetti l’elemento di maggiore perplessità risiede nei diversi spunti che il regista sembra offrire ma che poi non sviluppa, mantenendo la narrazione su un livello forse troppo superficiale. In sostanza, il film  è una riflessione su noi stessi e sul significato del concetto di “casa”, non riducibile a mero luogo di abitazione. Casa è dove vivono i ricordi, e sono i ricordi che ci rendono persone.
Voto 3/5

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