Strange World – Un mondo misterioso – La recensione del 61° classico Disney

Seguici anche su:
Pin Share

Di Massimo Vozza

Tra una lenta ripresa dopo la pandemia, il rintanarsi troppo spesso nella confortevole distribuzione in streaming e il recente cambio ai vertici, la Disney sembra quest’anno non dedita abbastanza nel promuovere nessuno dei suoi progetti animati. Dopo i titoli Pixar Red e Lightyear, arriva ora in sala, alle porte del centesimo anniversario del Walt Disney Animation Studios, il sessantunesimo classico intitolato Strange World – un mondo misterioso che, nonostante ciò di cui si accennava in apertura alla recensione, va davvero oltre le aspettative.

Come nei precedenti titoli diretti da Don Hall, non si tratta di un musical (nonostante la simpatica canzone come intro) ma di un’avventura dal sapore corale che in questo caso vede l’incontro/scontro di tre generazioni diverse della stessa famiglia, ossia nonno, padre e figlio. I Clade sono esploratori che si ritrovano catapultati in una missione per salvare il loro mondo e nel farlo dovranno risolvere le contrarietà che si portano dietro da anni, mettendo in discussione loro stessi e la personale visione della vita, nel cercare di creare un ponte che riesca a legare giovani e meno giovani. I prodotti Disney in fondo si pongono da anni come collante tra generazioni, ma anche di differenti identità sessuali e, con gli anni, anche di varie culture, etnie e, finalmente qui in maniera non superficiale, di diversi orientamenti sessuali.

Come già abbastanza evidente in Oceania, Frozen II e Encanto, la Disney sembra arrivata anche a chiedersi cosa lascerà in eredità alle generazioni future e la messa in discussione di alcuni titoli del passato un po’ troppo figli del loro tempo ha sicuramente dato da pensare sulla direzione da intraprendere. Non solo però dal punto di vista artistico: la tematica ambientale è qui decisamente centrale nel sotto testo della storia e viene trattata in maniera intelligente.

Ovviamente il suo dover essere un film per tutti porta sempre limiti: possono risultare ad esempio un po’ faciloni alcuni passaggi e essere trattate eccessivamente alla buona delle tematiche, ma Strange World nel complesso resta un prodotto sincero, con un cuore pulsante evidente perfino esteticamente, dove ogni elemento serve per farlo battere. Visivamente, l’animazione non mantiene mai costantemente l’asticella alta come in altri titoli, apparendo sotto questo aspetto forse meno ispirata del solito. Il misterioso mondo colorato nel quale si svolge gran parte della vicenda non potrà comunque non colpire, soprattutto i più piccoli, accompagnato da una comicità che centra l’obiettivo perfino quando sa di già vista.

Con riferimenti che vanno da Indiana Jones a Viaggio al centro della terra e a prodotti più di casa come Duck Tales e Il pianeta del tesoro, Strange World porta avanti una tradizione centenaria, ossia quella di riunirci davanti a uno schermo, travalicando le nostre peculiari differenze.

Strange World – Un mondo misterioso arriva nelle sale italiane mercoledì 23 novembre con una distribuzione Walt Disney Pictures

VOTO: ★★★½


Pubblicato

in

da