Talk To Me è l’horror di cui tutti parleremo nei prossimi anni [Recensione]

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Di Simone Fabriziani

Un gruppo di amici scopre una tecnica tramite la quale, utilizzando una mano imbalsamata, sono in grado di evocare gli spiriti. Ai giovani non pare vero di avere scoperto un gioco così eccitante e ne abusano finché uno di loro non esagera, aprendo definitivamente il passaggio che separa la nostra realtà dal mondo degli spiriti. Arriverà giovedì 28 settembre nelle nostre sale il chiacchieratissimo Talk To Me, esordio all regia cinematografica della coppia formata da Michael e Danny Philippou.

Distribuito nelle sale nordamericane sotto l’ala artistica di A24, Talk To Me è non soltanto uno dei fiori all’occhiello della produzione cinematografica australiana dell’anno in corso, ma probabilmente il film horror più fulminante del 2023, e vi spieghiamo il perché. I due cineasti, che nascono proprio dal genere orrorifico e che si erano fatti notare sul web grazie ai loro efficaci cortometraggi, prendono le redini del loro primo film destinato al grande schermo e firmano una pietra miliare di cui continueremo a parlare anche nei prossimi anni.

Giocando sulla situazione stereotipica della sfida adolescenziale con la tavoletta Ouija, Danny e Michael Philippou infondono originalità e nuove traiettorie narrative sul tema; stavolta, non c’è più la tradizionalissima tavola con numeri e lettere a fare da periglioso tramite tra il mondo dei vivi (sempre più sconsiderati e blasfemi), bensì un inquietante calco di una mano che pare in passato sia stato parte integrante del corpo di una medium che aveva la capacità di comunicare con il mondo dell’aldilà. I ragazzi protagonisti di Talk To Me (segnaliamo la bravissima Sophie Wilde nel ruolo personaggio-fulcro dell’intera vicenda) useranno il calco per mettere in scena un gioco carico di tensione: basta dare la mano all’estensione fisica della ex-medium, dire le parole “parla con me” e venire maledetti dal potere della visione di altri mondi: mondi che appartengono ai morti, anche quelli più violenti.

Chiaramente, le conseguenze di questo gioco sconsiderato si riverseranno sulle vite dei giovani protagonisti del film d’esordio dei Philippou, dando vita a snodi narrativi e colpi di scena architettati alla perfezione. Badate bene: Talk To Me non arriva nelle sale di tutto il mondo per rivoluzionare e mettere a soqquadro il genere horror, bensì si fa carico di una tradizione contenutistica del passato omaggiandola e valorizzandola all’interno di una confezione cinematografica di rarissima efficacia per due autori praticamente al loro esordio in sala.

Certo, c’è senza dubbio un pizzico di furbizia dietro alla creazione di un oggetto (il calco della mano) e di un rituale così ben dettagliato in fase di sceneggiatura che ci vuole poco a trasformare le curiose sedute spiritiche del film in momenti di culto, eppure in Talk To Me nulla viene lasciato al caso, gli escamotage di ruffianeria verso gli spettatori sono pochissimi, e tutta la struttura narrativa del film (con risoluzione finale tesissima tanto da mozzare il fiato) si regge orgoglisamente su un concept narrativo ben oliato che si appresta a conquistare le classifiche dei migliori horror del Nuovo Millennio. Fossero tutti così gli esordi dietro la macchina da presa!

Talk To Me arriva nelle nostre sale a partire da giovedì 28 settembre con Midnight Factory

VOTO: ★★★★


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