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Di Dario Ghezzi
Sarà nelle sale il 10 e l’11 maggio il nuovo film di Mamuro Hosoda “The boy and the Beast”, nuovo lavoro che esce a circa 4 anni di distanza da Wolf Children. La pellicola vede l’esperienza del bambino Kyuta, a cui è recentemente morta la madre, nell’universo parallelo della Jutengai dove incontra il maestro Kumatetsu, una creatura simile a un orso, il quale deciderà di prenderlo come suo discepolo e allenarsi. Kyuta diventerà un uomo al fianco di Kumatetsu, maturando infine la decisione di tornare nel mondo umano.
Un incredibile colpo di scena spingerà il giovane ad affrontare un terribile nemico fino a incredibili risvolti finali di sacrificio e amore.
“The boy and the Beast” è un romanzo di formazione alla Charles Dickens in cui il protagonista affronta ogni genere di peripezia per maturare e diventare uomo. Nel suo percorso di crescita, Kyuta viene aiutato da Kumatetsu, il quale diventa quasi una sorta di padre putativo e che costruisce con lui quasi una famiglia di stampo omogenitoriale. In effetti, lo stesso Hosoda ha affermato di voler esplorare i legami famigliari, come successo con Wolf Children, anche a seguito della nascita di sua figlia.
Kyuta, nel film, trasgredisce le regole del mondo umano per recarsi in quello animale di cui diventa grande protagonista e questo suo viaggio diventa anche un pretesto per mostrare le debolezze dell’umanità, il cui dolore spesso ricorda un buco nero dal quale è difficile uscire e che rischia di inghiottirci.
In The Boy and The Beast, Mamuro Hosoda gioca con molti elementi e leitmotiv della cultura giapponese e cinese e crea un universo visivamente potente e magico in grado di poter coinvolgere lo spettatore. A dispetto di una prima parte eccessivamente lunga e tediosa, la seconda parte della pellicola cattura totalmente l’attenzione del pubblico e lo porta a voler scoprire chi sarà ad uscire vittorioso dall’eterno scontro bene-male, mostruosità (d’animo, tout a court)-umanità.
The Boy and The Beast sarà in sala il 10 e l’11 maggio distribuito da Lucky Red.
VOTO: 3/5
