James Wan dopo aver dato vita con successo ai franchise di Saw e Insidious nel 2013 ha diretto The Conjuring, horror basato su uno dei casi della coppia di demonologiEd e Lorraine Warren. Il film si rivelò uno dei maggiori successi commerciali della storia per un film horror e fu molto apprezzato dalla critica. A distanza di tre anni arriva in sala il sequel.
Questo secondo film ci propone una nuova indagine dei coniugi Warren che dopo una breve parentesi sul loro caso più famoso, quello di Amityville, vanno in visita ad Enfield in Inghilterra per stabilire se la chiesa debba intervenire in un caso dubbio. Le vicende di Enfield, infatti, erano diventate piuttosto note, alimentando un circo mediatico che ha portato molti, tra cui la chiesa e i Warren, a dubitare della veridicità degli eventi paranormali.
Va riconosciuto a Wan e soci il merito di aver creato un film completamente diverso dall’originale, di non aver riproposto qualcosa di collaudato insomma. Anche visivamente lo stacco è notevole, se nel primo film si aveva l’impressione di un film indipendente con una regia asciutta ma efficace (pensate alla macchina da presa che restava spesso distante dalla scena e ai numerosi zoom), in questo secondo capitolo il budget raddoppiato ha permesso di realizzare un film dall’aspetto hollywoodiano e dai toni cupissimi fin dall’inizio, perdendo un po’ del fascino del suo predecessore. Anche l’uso della CGI è nettamente superiore rispetto all’originale.
All’inizio della storia ci vengono presentate separatamente le storyline della famiglia Warren e della famiglia Hodgson, come nel primo capitolo ma questa volta il film parte molto bene sparando gran parte delle sue cartucce migliori nella prima parte che per molti aspetti è più spaventosa ed interessante del movimentatissimo finale. Insomma ad una prima parte molto buona ne segue una seconda buona ma decisamente troppo lunga e con alcuni momenti alquanto sottotono.
Nel complesso The Conjuring 2- Il Caso Enfield è un buon film, spaventoso quanto basta e narrativamente interessante soprattutto grazie all’ipnotica coppia di protagonisti interpretata da Vera Farmiga e Patrick Wilson (e se dopo la fine del film non dispiace l’idea di un terzo capitolo è in gran parte merito loro).