The Last Duel – La recensione del film di Ridley Scott presentato a Venezia 78
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Di Dario Ghezzi
Francia 1386. Due cavalieri, Jean de Carrouges (Matt Damon) e Jacques le Gris (Adam Driver) si preparano a scontrarsi in un’arena sotto gli occhi di decine di partecipanti al duello. Sarà Dio a decidere chi dovrà sopravvivere tra i due e quindi fare luce sulla verità di quanto accaduto a Marguerite de Carrouges (Jodie Comer): è stata stuprata da le Gris oppure il loro è stato un rapporto di piacere reciproco? Dopo l’antefatto che vede i due amici e ora nemici, la storia torna indietro raccontandoci, attraverso il punto di vista di tutti e tre i personaggi principali, i fatti che hanno condotto a questo punto.
Questa è la trama di The Last Duel, il nuovo film di Ridley Scott dal 14 ottobre al cinema. Il regista ci catapulta in pieno Medioevo raccontando un’epica cavalleresca infarcita di dame e cavalieri. E il lavoro che compie non è affatto da scartare. Anzi, l’escamotage di narrare tre storie attraverso tre punti di vista diversi stavolta si rivela vincente e diviene il motore dell’intero film. Quello che colpisce, in The Last Duel, è il fatto che i tre sguardi sulla vicenda non diventano mai ridondanti ma servono a dare completezza al racconto. Apprezzabile anche il lavoro sul contesto storico. Ridley Scott delinea un affresco fedele del Medioevo, con accuratezza al dettaglio e alle ricostruzioni di usi e costumi. Inoltre, si lascia andare anche a scene di veri e propri combattimenti che, seppur marginali nella pellicola, vengono mostrati in tutta la crudezza e cupezza tipica dei “secoli bui”.
Il cast principale con Matt Damon, Adam Driver e Jodie Comer è azzeccato e regalano delle buone performance. Anche Ben Affleck, qui nelle vesti di Pierre D’Alencon, è sicuramente ben inserito e dopo gli ultimi anni in cui abbiamo visto quest’ultimo soprattutto nelle vesti di Batman o su qualche rotocalco insieme alla nuova (vecchia) fiamma Jennifer Lopez fa piacere inquadrato in un nuovo ruolo, nient’affatto scontato.
Lasciate da parti scontri, armi e sangue, The Last Duel riflette sul duello di Dio: l’esito del contenzioso non dipendeva dalle abilità dei combattenti ma da una sorta di giudizio divino che ne decideva il risultato, perfettamente inserito nell’ordine giuridico. Ridley Scott riesce a descrivere tutto questo in modo credibile e chiaro. Innegabile come, da un certo momento in poi, oltretutto, alcune tematiche cinematografiche sembrano riflettere o lanciare stoccate prepotenti a certo establishment cinematografico e a tematiche dirompenti come il fenomeno del “MeToo”.
Nel complesso, pur non essendo un kolossal e avendo comunque dei momenti farraginosi, The Last Duel è un film godibile da vedere in sala.