The Northman – La recensione del nuovo film di Robert Eggers

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Di Simone Fabriziani

In Islanda, all’inizio del X secolo, un principe norreno cerca vendetta dopo che suo padre è stato assassinato. Una premessa che pare arrivare dritta dritta da un poema epico del Nord Europa tramandato oralmente oppure passato di mano in mano vergato su un di un’antichissima pergamena, ed invece è il debutto per il regista e sceneggiatore Robert Eggers al cinema ad alto budget, dopo essere assurto ad autore cult dopo i suoi due impressionanti The Witch e The Lighthouse.

Il cineasta statunitense, che dopo soli due lungometraggi dietro la macchina da presa è diventato autore cult, è passato con nonchalance dal far distribuire le sue opere alla “piccola” A24, passando per la divisione Focus Features della major hollywoodiana Universal Pictures. Per mettere in cantiere il progetto ambizioso di The Northman, Eggers è dovuto necessariamente scendere a compromessi, a partire dalla stesura della sceneggiatura, firmata dallo stesso regista qui però accompagnato dal poeta e scrittore islandese Sjon (già dietro il successo di critica di Lamb, dello scorso anno). Il resto lo ha fatto il parterre di interpreti che danno vita all’originale poema epico raccontato dal visionario regista Usa: dal ferino Alexander Skarsgard al premio Oscar Nicole Kidman, fino a Ethan Hawke e ai “prediletti” del cinema di Eggers Willem Dafoe e l’eterea Anya Taylor-Joy. Cammeo di Bjork.

Aumenta il budget, ma la fascinazione di Robert Eggers per le leggende e i racconti popolari rimane intatta; se con The Witch aveva esplorato con sguardo magnetico ed inedito il folklore americano imbevuto di stregoneria e con The Lighthouse aveva omaggiato il cinema espressionista attraverso una cautionary tale in abbacinante bianco e nero tra isolamento e sirene malvagie, in The Northman il regista celebra la grande tradizione letteraria che ha reso immortale il Nord Europa con un racconto sanguinario e ferino.

La storia di vendetta del principe norreno interpretato da Alexander Skarsgard, è anche prototipo di quelle che saranno le tragedie teatrali più celebri del Bardo britannico William Shakespeare; tra Amleto e sprazzi di Macbeth, The Northman non dimentica di attingere con tutte e due le mani anche da uno dei più celebri poemi epici dell’Alto Medioevo nordeuropeo, l’anonimo Beowulf. Eggers amalgama suggestioni ed echi letterari antichi imbevendoli di contesti e situazioni crude e sanguinarie, dipingendo il suo poema di vendetta sui corpi nerboruti ed animaleschi del suo protagonista e degli altri personaggi, sullo sfondo degli straordinari paesaggi incontaminati dell’Islanda.
Nonostante il film soffra di una costruzione narrativa spesso e volentieri frettolosa e poco incisiva, The Northman rimane tuttavia un ambizioso tentativo da parte di Robert Eggers di portare sul grande schermo con visionarietà e trasporto una pentola d’oro di suggestioni e tradizioni letterarie antichissime che meritavano di essere raccontate, a cavallo tra echi di violento realismo ed elementi tipicamente fantasy. Forse siamo più dalle parti del Valhalla Rising di Nicolas Winding Refn che da quelle de La leggenda di Beowulf di Robert Zemeckis.

The Northman debutta nelle sale italiane con Universal Pictures a partire da giovedì 21 aprile

VOTO: ★★★


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