Di Simone Fabriziani
Lara Croft (Alicia Wikander) è una giovane irrequieta che passa
le giornate ad arrabattarsi per poter sopravvivere nella città di Londra.
Nessuno sa che la ragazza è l’ereditiera di un grande impero, costruito dal
padre Richard (Dominic West) creduto morto ormai da sette anni. Proprio mentre
Lara è giunta sul punto di accettare la triste realtà e che il padre tanto
amato non tornerà mai più il destino bussa alla sua porta e la conduce verso
un’avventura inaspettata e rocambolesca che sarà l’inizio del suo mito.
le giornate ad arrabattarsi per poter sopravvivere nella città di Londra.
Nessuno sa che la ragazza è l’ereditiera di un grande impero, costruito dal
padre Richard (Dominic West) creduto morto ormai da sette anni. Proprio mentre
Lara è giunta sul punto di accettare la triste realtà e che il padre tanto
amato non tornerà mai più il destino bussa alla sua porta e la conduce verso
un’avventura inaspettata e rocambolesca che sarà l’inizio del suo mito.
Tomb Raider di Roar Uthaug è il nuovo capitolo (il primo) del
reboot cinematografico basato sull’eroina dei videogame più famosa di sempre.
Dopo la nuova saga iniziata nel 2013, il franchising su Tomb Raider ha subito
una nuova onda propulsiva e il regista ha deciso di mettersi al loro per
restituire la sua immagine di Lara Croft. Ha affidato questo ruolo al premio
Oscar Alicia Wikander, la quale risulta credibile nella pellicola e che riesce,
incredibilmente, a non far rimpiangere Angelina Jolie.
In Tomb Raider si vuole dare una nuova versione dell’epica su
Lara Croft, analizzando i conflitti profondi della sua adolescenza e della sua
infanzia, il suo rapporto col padre, la sua decisione di dedicare la sua vita
alle “missioni” per emularne le gesta. Sicuramente, un aspetto positivo in Tomb
Raider è la grande quantità di scene d’azione che tengono lo spettatore col
fiato sospeso e che restituiscono l’atmosfera della serie di videogiochi con
cui, almeno una volta nella nostra vita, abbiamo giocato.
Lara Croft, analizzando i conflitti profondi della sua adolescenza e della sua
infanzia, il suo rapporto col padre, la sua decisione di dedicare la sua vita
alle “missioni” per emularne le gesta. Sicuramente, un aspetto positivo in Tomb
Raider è la grande quantità di scene d’azione che tengono lo spettatore col
fiato sospeso e che restituiscono l’atmosfera della serie di videogiochi con
cui, almeno una volta nella nostra vita, abbiamo giocato.
Tuttavia, l’avventura lascia spazio a una poco approfondita
analisi dei protagonisti. Lo stesso villain è poco caratterizzato, risulta un
cliché del genere senza sfumature. Inoltre, molti colpi di scena della trama
risultano fin troppi prevedibili, riproducendo i soliti leitmotiv dei film di
genere. Il destino di Lara Croft, possiamo azzardarci a dirlo, dipenderà
sicuramente dagli incassi della pellicola e sapremo se ci sarà spazio per un
sequel di Tomb Raider come, probabilmente, gli stessi addetti ai lavori si
augurano.
Tomb Raider uscirà il 15 marzo per Warner Bros.
VOTO: 6,5/10