Casey incontrerà sulla sua strada alla ricerca della verità il misterioso e schivo Frank Walker (l’inossidabile Premio Oscar George Clooney), che nasconde forse più di un segreto sepolto nel passato circa il mistero dietro la dimensione parallela celata dalla spilletta….
Nostalgico omaggio alla fantascienza tipicamente retro e più in particolare allo spirito ottimista della società statunitense degli Anni 50-60, vero e proprio motore propulsore di tanto cinema e letteratura futuristica ancora indelebile nell’immaginario collettivo, Tomorrowland vede il debutto nel live action, almeno per la Disney, del veterano della Pixar e due volte Premio Oscar Brad Bird, da sempre grande fan di tanta parte di iconografia e motivi narrativi legati ad una nostalgica visione di un futuro non troppo lontano da noi ma sempre ottimista, sempre proiettato alla salvaguardia e al miglioramento del benessere della vita dell’uomo attraverso l’evoluzione benigna di mamma tecnologia.
Ed ecco quindi che il film è costruito sapientemente su più piani narrativi, quasi in un gioco di scatole cinesi che spalanca porte sempre più ampie a sempre più stimolanti rivelazioni e prospettive narrative, a partire dal racconto iniziale, uno rivolto al passato l’altro al nostro presente, dei due destini indissolubilmente legati da una innata predisposizione all’ingegno, all’invenzione, al miglioramento della vita…e da una (magica?) spilletta recante l’effige dell’Esposizione Universale del 1964.
Se forse la pellicola perde più di un colpo soprattutto a livello narrativo a causa di numerose faziosità ed ingenuità di sceneggiatura (co-firmata anche con il sodale di J.J. Abrahms Damon Lindelof) e ad una seconda parte francamente molto meno riuscita rispetto all’irresistibile primo atto, non manca tuttavia la giocosità quasi fanciullesca ed il senso di continua scoperta e avventura tipico di tanto cinema Anni 80 (che guarda caso ha preso a piene mani da iconografie e motivi di molta fantascienza ad oggi definita retro) che tanto a cuore sembra essere per il veterano Bird.
Forse semplicemente una pellicola godibile e nulla più, verrà tuttavia ricordata per il bel messaggio finale rivolto alle piccole, grandi menti di questo nostro mondo che tutti i giorni lottano per fare di questo pianeta un luogo migliore, quasi un nostalgico manifesto programmatico di quella lungimiranza che proprio nella prima metà del Novecento aveva spinto un giovane artista statunitense di nome Walt Disney a non mollare, a tenere duro e non abbandonare i propri sogni custoditi in un cassetto zeppo di disegni di topolini animati, vere e proprie spillette per una dimensione magica.
VOTO: 3/5