Venezia 75: La favorita – La recensione del film di Yorgos Lanthimos con Emma Stone, Rachel Weisz e Olivia Colman

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Di Simone Fabriziani

Terzo film in lingua inglese per il regista greco Yorgos Lanthimos e nuovo sbarco ali Lido veneziano per l’attrice premio Oscar Emma Stone, qui alla loro prima, inedita collaborazione. A completare i valori aggiunti de La favorita le britanniche, ed imperdibili, Olivia Colman e Rachel Weisz.

Presentato questa mattina alla stampa alla 75ª Mostra d’Arte del Cinema di Venezia, La favorita segna anche il primo lungometraggio dietro la macchina da presa per Lanthimos la cui mente creativa non è responsabile della scrittura, qui affidata al duo Tony McNamara e Deborah Davis. Se all’apparenza l’assenza dell’autore greco in fase di scrittura può sembrare un valore mancante, l’equilibrio tra awkwardness dei personaggi dell’autore di The Lobster e Il sacrificio del cervo sacro e sceneggiatura puntigliosa e frizzante sui cui danzano in maniera precisa e divertita le tre protagoniste femminili è pregevolissima. 

Racconto mascherato in grottesco dramma in costume, La favorita è sorprendentemente una disamina per immagini splendidamente fotografate e drappeggiate da scenografie e sontuosi costumi di un female empowerment che nasce e cresce nella debole e incostante Regina Anna (Olivia Colman) in proporzione matematica ai giochi di potere tra la austera e calcolatrice Lady Sarah Marlborough (Rachel Weisz) e la più giovane e seducente Abigail (Emma Stone).

Un triangolo di amore e potere in stato di grazia che sconvolge le dinamiche di una Inghilterra in procinto di guerreggiare con la temuta Francia che ha il sapore grottesco ed ironico del miglior Stanley Kubrick in Barry Lyndon  e la morbosa versatilità degli intrighi di corte di Peter Greenaway nel cult I misteri del giardino di Compton House.

VOTO: 7,5/10