Venezia 79: Gli spiriti dell’isola, la recensione del nuovo film di Martin McDonagh

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Di Simone Fabriziani

Due uomini sono amici da una vita ma a un certo punto, proprio quando si trovano insieme su una remota isola irlandese, uno dei due decide di voler troncare l’amicizia, generando una situazione strana e sgradevole. Sbarca alla 79° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia in concorso per il Leone d’Oro Gli spiriti dell’isola, il nuovo film scritto e diretto dal premio Oscar Martin McDonagh che riunisce sul grande schermo la coppia delle meraviglie Colin Farrell e Brendan Gleeson.

I due attori irlandesi si ritrovano ancora una volta diretti da McDonagh dopo lo straordinario successo nel 2008 di In Bruges. Il film aveva vinto un Golden Globe attoriale per Farrell ed ottenuto una candidatura all’Oscar per la sceneggiatura; una previsione di altrettanto successo che non si fa fatica ad etichettare a Gli spiriti dell’isola, che al Lido ha generato sincera ammirazione ed applausi per quello che è già un gradito ritorno del regista e sceneggiatore britannico alla sua intimità artistica di natura teatrale.

Martin McDonagh non si è solo fatto valere dietro la macchina da presa (e il successo ancor più impattante del suo Tre manfesti a Ebbing, Missouri ne è la riprova squisitamente pop), ma negli anni si è costruito una reputazione di commediografo di fama internazionale. Gli spiriti dell’isola (The Banshees of Inisherin) è la versione per il grande schermo del terzo capitolo mai pubblicato né messo in scena della trilogia teatrale delle Isole Aran (Lo storpio di Inishmaan e Il tenente di Inishmore i primi due episodi); scartato il setting del palcoscenico, McDonagh rispolvera il suo vecchio progetto e gli dona nuova linfa vitale. Il risultato è uno dei lungometraggi più belli e genuini della sua carriera da regista e scrittore cinematografico.

L’improvvisa rivaltà tra Padràic (Colin Farrell) e Colm (Brendan Gleeson) ha il sapore della grande tragedia greca della tradizione del passato: da un incipit a cavallo tra la commedia degli errori e quella degli equivoci si passa inesorabilmente ad un orizzonte narrativo ben più pessimista, che in Gli spiriti dell’isola sembra dispiegarsi davanti agli occhi estasiati dello spettatore con incedere fatale. Prima riflessione senza via di uscita sul potere e l’importanza della buona comunicazione, il nuovo film di Martin McDonagh colpisce la sua audience di riferimento ancora più forte quando si trasforma in definitiva in una disamina sul pessimismo generato dalla solitudine prima, e dalla disperazione che ne consegue poi.
Materia scottante che il grande cineasta britannico maneggia, ancora una volta, con straordinaria maestria, tra emblematici momenti di brillante ed arguta ironia e gestione della dialoghistica tra i vari personaggi, ricca di pathos e concretezza. Ingredienti sufficienti a rendere Gli spiriti dell’isola un gradito ritorno alla forma teatrale più essenziale per McDonagh ed uno dei titoli più rappresentativi della sua carriera felicemente in corso tra cinema e palcoscenici di tutto il mondo.
Dopo il passaggio alla Mostra del Cinema di Venezia, Gli spiriti dell’isola debutterà nelle sale italiane con Searchlight Pictures a partire dal 2 febbraio 2023.

VOTO: ★★★★