ZOOTROPOLIS- La Recensione

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Di Simone Fabriziani
In un mondo in cui l’essere umano non è contemplato, in una società in cui tutte le razze animali vivono in perfetta armonia sociale, una intraprendente coniglietta e un’astutissima volpe incroceranno le loro vite sulle affollate strade di Zootropolis.
Oh no, non sarà mica la solita favoletta con animali dal cuore moralistico tipico della Disney?
Siamo felici tuttavia di confermare…il contrario!

Cosa accadrebbe se una coniglietta dal nome Judy Hopps decidesse di intraprendere una vita da “maschiaccio” nella grande e cattiva città di Zootropolis per coronare il sogno di diventare una poliziotta? Come se la caverebbe un coniglio in una società animale (del tutto concepita ed organizzata al pari di quella umana, se non più funzionale) rispetto ad animali più forti e minacciosi?

Nessun problema! A Zootropolis non esistono più differenze sociali tra animali di diverse razze! Mai più disuguaglianza o problemi razziali…fino al momento in cui Judy incappa nell’ambiguo e furbissimo Nick Wilde, una volpe che fa della truffa la sua ragione di vivere, e che molto probabilmente nasconde delle verità su un nuovo, misterioso caso di sparizione in città…
In una struttura narrativa che fa della sua forza citazionista una virtù, “Zootropolis” è forse la pellicola d’animazione della Walt Disney Company più matura e irresistibile degli ultimi anni. Giocando sapientemente con una trama investigativa degna delle migliori pellicole noir del passato cinematografico statunitense (e il pensiero va più di una volta al capolavoro di Polanski “Chinatown”, o addirittura alla mescolanza comedy/noir del cult “Chi Ha Incastrato Roger Rabbit” di Robert Zemeckis), i registi Byron Howard e Rich Moore (è a loro che si deve il secondo Rinascimento Disney con “Rapunzel” del 2010) confezionano un divertentissimo trattatello per tutte le età sulle disuguaglianze sociali e sulla diversità in un mondo come il quello attuale in cui tali problematiche sembrano più urgentemente pressanti che mai.
Si ride ( e tanto) grazie a situazioni e personaggi minori veramente irresistibili (su tutti la sequenza dell’ufficio interamente gestito da bradipi!), ma si riflette anche tanto; mai pellicola Disney è stata cosi socialmente rilevante come “Zootropolis”, che immerge lo spettatore in una società in cui, da buona “favola degli animali” della tradizione che si rispetti, non può non riconoscere un po dis e stesso e delle contraddizioni della realtà in cui vive attualmente.
Tremendamente divertente, tremendamente rilevante.
VOTO: 3/5


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