Un Pensiero POST-SAG

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Di Simone Fabriziani
Cosa è accaduto ai SAG Awards 2015?
Perché le Nomination del Sindacato Attori Cinematografici e Televisivi da poco annunciate hanno scombussolato il mondo dei Pronostici? Come si spiega la presenza in più di una cinquina di nomi o titoli completamente fuori ogni previsione?
Noi abbiamo scelto cinque performance candidate al SAG e abbiamo cercato di dare una risposta sul perché della loro presenza nella lista dei nominati: 

Bryan Cranston in Trumbo


In realtà il film stesso scritto e diretto da Jay Roach e che racconta con ironia e dinamicità le tappe fondamentali della vita dello sceneggiatore della Hollywood classica Dalton Trumbo ha avuto il maggior numero di candidature: ben 3, tra cui quella al Cast alla Attrice Non Protagonista per Helen Mirren. Che il biopic passato un po in sordina a Settembre al Toronto Film Festival possa essere soltanto un amore dei colleghi attori e null’altro? 
Ricordiamo che “Trumbo” concorrerà per i Golden Globes di domani nella categoria Drama, dove non ci aspettiamo di ritrovarlo; ma se fosse il contrario?
Di certo Cranston si inizia a posizionare non male in questa caotica Awards Season…
Helen Mirren in Woman in Gold

Che diavolo ci fa la Mirren nella cinquina femminile, già di per se affollata quest’anno?
La risposta, la unica che ci viene a mente fredda, è che il film distribuito dalla Weinstein Company e visionato dai membri del Sindacato già da mesi potrebbe aver beneficiato del lungo periodo di gestazione e, a discapito di performance più polarizzanti ma troppo recenti per essere votate, essere risuscita nell’impossibile: far guadagnare a Dame Helen una doppia Nomination in differenti categorie; non ci aspettiamo tuttavia che replichi agli Oscar (o si?)
Rachel McAdams in Spotlight

In realtà era già nell’aria la possibilità che l’unico membro femminile di un cast straordinario come quello del presunto favorito alla vittoria agli Oscar riuscisse a strappare una Nomination in Supporting, e cosi è stato; quello che forse più più riflettere è invece la totale assenza dei due protagonisti maschili del film corale nella rispettiva categoria: Mark Ruffalo e Michael Keaton ai SAG sono desaparecidos. Difficile immaginare uno scenario in cui “Spotlight” vinca in una categoria femminile già comepetitiva senza tener conto dei ben più brillanti co-protagonisti maschili.
Michael Shannon in 99 Homes

Altra grandissima sorpresa, questa volta nella categoria di Supporting maschile; certo, è pur vero che Shannon ha da poco ottenuto il riconoscimento come Attore Non Protagonista dell’Anno dalla Los Angeles Film Critics Association, ma nessuno avrebbe mai pensato che sarebbe riuscito ad ottenere un posto che, ora in via del tutto ufficiale, risulta la più imprevedibile e aperta dell’annata. 
La performance di Shannon nell’indie movie con protagonista Andrew Garfield è torreggiante e minacciosa, ma sarà sufficiente ad incantare i membri dell’Academy? E a discapito di quale altro nome in categoria?
Sarah Silverman in I Smile Back

Forse l’inclusione più scioccante ed imprevedibile di queste Nomination 2015; la nota comedian statunitense Sarah Silverman si prende una rivincita artistica con il duro indie movie “I Smile Back” (già precedentemente apprezzato allo scorso Sundance Film Festival) e riesce a guadagnare un posto in cinquina alla faccia di contendenti che un minuti prima sembravano più “facili” (Rampling, Mulligan, Lawrence, Tomlin stanno già gridando vendetta); ma anche qui forse gioca il fatto che molto dei membri del SAG hanno avuto un lunghissimo periodo per visionare e ponderare la pellicola e la performance  a discapito di titoli più “freschi”e non in tempo per la votazione. Non cia spettiamo di ritrovarla agli Oscar, ma continuare a non sottovalutarla non farebbe male…
E l’assenza di alcuni titoli come la spieghiamo?

Semplicemente per il poco tempo trascorso tra la visione delle pellicola e la data di scadenza per la votazione, con conseguente penuria di voti necessari per entrare nella cinquina finale.
Film come Joy, The Hateful Eight li ritroveremo domani senza dubbio con le Nomination ai Golden Globes.
Anche se l’assenza ingiustificata di titoli come The Martian e di performance come quelle maschili di Spotlight e quella già altamente pronosticata di Sylvester Stallone  in Creed fanno riflettere e fanno piombare ogni “oscarologo” che si rispetti (compresi noi) a sconvolgere totalmente le Predizioni annuali, almeno per il momento.



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