Iron Man 3: La Nostra Recensione!

Seguici anche su:
Pin Share
Nella foto: Robert Downey Jr. e Gwyneth Paltrow inj una scena del film
Di Simone Fabriziani
Un recentissimo reboot della Marvel diceva pressappoco cosi: “Tutte le storie raccontate dall’uomo posso essere riassunte con un semplice Chi Sono Io?”

Il terzo capitolo della serie avviata con grande successo nel 2008 con il primo film diretto da Jon Favreau e che vedeva protagonista assoluto un ritrovatissimo Robert Downey Jr in gran spolvero prende le redini proprio da questo punto focale, vero e proprio zoccolo duro dell’uomo mascherato dalla doppia vita: Chi Sono Io? Tony Stark? Iron Man? O entrambi? Cosa (non) sono senza la mia armatura?

A poco più di un anno dalle vicende esplosive narrate nel campione d’incassi “The Avengers”, il film diretto da Shane Black (creatore della serie “Arma Letale”) dopo la torcia passata da Favreau riprende le fila partendo da un Tony Stark sempre più fuori controllo di se stesso, in prenda a frequenti attacchi di panico, in crisi amorosa con con Pepper Potts (la fedele Gwyneth Paltrow) e ogni giorno sempre più indissolubilmente attaccato alla sua armatura quasi fosse la sua ombra (ma anche la sua anima); arrivano i guai seri quando entra nella vita della Stark Industries il misterioso quanto affascinante Aldrich Killian (Guy Pearce)  mentre l’America terrorizzata riceve minacce dal terrorista chiamato Mandarino (Ben Kinglsey); nel frattempo Tony Stark sarà costretto, come buona norma nei sequel supereroistici, a combattere contro i proprio demoni interiori e ad interrogarsi sulle conseguenze dell’essere Iron Man . Continua

Shane Black a dispetto del suo predecessore cambia rotta trasformando il terzo capitolo di una serie il cui punto di forza è indubbiamente l’ironia, l’azione frenetica e il carisma di Downey Jr in un prodotto in equilibrio tra ironia ottimamente dosata, grandi scene d’azione (la sequenza del salvataggio ad alta quota vale da sola il biglietto) e atmosfere e situazioni più realistiche rispetto ai primi due tasselli della serie, decisamente più scanzonati. Se il punto di forza del film è appunto una narrazione più realistica e dunque più spiazzante per lo spettatore (le scene riguardanti il Tony Stark solitario e in fuga dopo la distruzione della sua villa sono in assoluto le migliori del film), dall’altro lato non funzionano alcune scelte narrative che lasciano alquanto perplessi, se non interdetti i fan più accaniti del fumetto originale: nonostante le vicende riguardanti il virus Extremis, cuore narrativo della pellicola, provengano direttamente dalle vignette fumettistiche, alcune scelte narrative riguardanti alcuni personaggi chiave fino ad arrivare ad un finale sorprendentemente definitivo risultano eccessivamente discutibili ed opinabili, capovolgendo completamente l’idea che gli spettatori si erano fatti della pellicola partendo dal battage pubblicitario iniziato ben 7 mesi fa (non reputo corretto entrare in dettagli per evitarvi degli spoiler succosi che rovinerebbero la genuina visione del film).
Se Robert Downey Jr si riconferma il carismatico protagonista che tutti conoscevamo, sorprendono in positivo le interpretazioni di Kingsley e Pearce, un pò accessoria la presenza di Don Cheadle nei panni di James Rhodes e quella della new entry Rebecca Hall nei panni di Maya Hansen, ex-fiamma di Stark con più di un segreto…
In definitiva, questo terzo capitolo supereroistico ha come punti di forza un’indubbia capacità di volersi affrancare dai tasselli precedenti costruendo un inedito viaggio interiore (ed esteriore) per il protagonista alla ricerca di se stesso grazie a situazioni più originali e realistiche, tuttavia alcuni sviluppi narrativi già precedentemente accennati convincono ben poco, anzi produrranno più nasi storti ad amaro in bocca ai fan  accaniti; un vero peccato per un terzo capitolo attesissimo da cui ci si aspettava ragionevolmente una pellicola narrativamente più equilibrata  e dai risvolti meno discutibili.
Voto: 2,5/5





Pubblicato

in

da