Le Recensioni di Awards Today: Philomena

Seguici anche su:
Pin Share
Steve Coogan e Judi Dench nel Poster del film
Di Simone Fabriziani
La Recensione che state per leggere e che arriva direttamente dalla nostra esperienza alla Mostra del Cinema di Venezia 70 ci viene direttamente dal cuore; perché se è pur vero che il nostro personale Leone d’Oro lo daremmo volentieri all’ultimo (?) capolavoro in concorso di Miyazaki “The Wind Rises” ( ne parleremo prossimamente), è innegabile tuttavia non rimanere conquistati e rapiti in un vortice di emozioni grazie all’ultima, ispiratissima opere di Stephen Frears, “Philomena” con protagonisti due fuoriclasse britannici assoluti, il Premio Oscar Judi Dench e il versatile Steve Coogan. Continua

La storia prende il via grazie al personaggio di Martin Sixsmith (un grandissimo Steve Coogan), ex giornalista politico della BBC che, un po in cerca di scoop e un po annoiato, incontra per caso la figlia di Philomena Lee ( Judi Dench), una donna anziana alla ricerca tardiva di suo figlio portatole via dalla suore in giovane età; non soltanto Sixsmith accetterà di collaborare alla ricerca del figlio perduto e mai ritrovato assieme a Philomena in un agrodolce viaggio tra Gran Bretagna e Stati Uniti, ma non mancheranno le sorprese strada facendo…

Il film di Frears è tratto dal libro inchiesta “The Lost Child of Philomena Lee” proprio del giornalista Martin Sixsmith, e non è un caso che ad interpretare il noto giornalista britannico sia il versatile “comedian” Steve Coogan, anche co-sceneggiatore assieme a Jeff Pope, ed è proprio la sceneggiatura del film il cuore pulsante di questo gioiellino britannico in continuo ma perfetto equilibrio tra tragedia ed ironia, tra lacrime e risate. Dopo alcuni passi falsi nella sua ultima carriera cinematografica ( “Cheri”, “Tamara Drewe” e”Una Ragazza a Las Vegas” non sono certo dei capolavori), il regista Stephen Frears decide questa volta saggiamente di dirigere le immagini scritte con quel vincente mix di ironia e dramma da Pope e Coogan con voluto distaccamento e dignità; Frears decide di lasciare piena libertà alle parole e ai volti dei due protagonisti (la coppia Coogan/Dench in stato di grazia) in un continuo alternarsi di emozioni sempre possedute ma mai palesate; un film che grazie alle incredibili performance di Judi Dench (di nuovo da Oscar) e del ritrovato Coogan riesce a sporgere un efficace atto di denuncia neanche troppo velato alle istituzioni monastiche cattoliche della prima metà del Novecento, nel film giustamente colpevoli di un terribile torto inflitto nel passato alla protagonista del titolo; un continuo avvicendarsi di sorrisi e lacrime, di battute al fulmicotone e di teneri momenti di dignitosa emozione, una sceneggiatura solidissima messa in immagini da una saggia, ma invisibile regia di Frears che si circonda dunque di un cast assolutamente perfetto. Cinema d’altri tempi come non se ne fa più e che vorremmo vedere più spesso. Imperdibile.

VOTO: 3,5/5


Pubblicato

in

da