I Guardiani della Galassia- La Recensione

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Di Simone Fabriziani
Se il 2014 dovesse avere un’etichetta da appuntargli su come verrà ricordato dal punto di vista cinematografico, potrebbe essere questa: Annus Mirabilis per il CineComic!
Perchè dopo il sequel più calibrato ed eccitante “The Amazing Spider-Man 2”, dopo lo straordinario “spy-movie” che è “Captain America-The Winter Soldier” e dopo l’epico “X-Men: Giorni di un Futuro Passato”, è la volta di fare però la conoscenza di una nuova squadra di eroi: gli improvvisati, ironici, sedicenti tali Guardiani della Galassia firmati Marvel!
Il film diretto da James Gunn (che già anni fa ci aveva deliziato di una lieve e divertente commedia sugli effetti del supereroismo nella vita reale con “Super”) si discosta totalmente da tutto ciò che è stato prodotto precedentemente dei Marvel Studios: non siamo più sul Pianeta Terra dove l’eroe di turno deve sconfiggere temibili nemici per salvare il mondo dalla minaccia e dalla distruzione, ne siamo nel Regno ultraterreno di Asgard con il suo Thor; qui parliamo di viaggi intergalattici, di guerre tra popoli di pianeti diversi, di alleanze improbabili tra varie creature di diverse razze; perchè “Guardiani della Galassia” è più nel territorio di “Star Trek” e di “Star Wars” che non nel canone a cui ci ha abituato la Marvel fino ad ora.
Dai quasi troppo spesso dimenticati albi a fumetti firmati Stan Lee prendono vita cinque irresistibili personaggi che formeranno una delle squadre intergalattiche più improbabili di sempre: Peter Quill/Star Lord (un travolgente e ironico Chris Pratt), Gamora, figlia del Titano Thanos (Zoe Saldana, reduce dalle saghe fantascientifiche “Star Trek” e “Avatar”), il “dinamico duo” Rocket e Groot (un procione e un albero mercenari dello Spazio a cui prestano la voce due divertenti Bradley Cooper e Vin Diesel) e il corpulento Drax (Dave Bautista), tutti all’inseguimento del mitico Orb, un oggetto galattico di straordinario potere che potrebbe permettere al terrorista spaziale di turno (Lee Pace/Ronan L’Accusatore) di cancellare pianeti e popoli spaziali; ma solo Ronan è alla ricerca di tale manufatto? E quale sarà il suo vero scopo?
Un vero e proprio atto di rinnegamento per i Marvel Studios, che per un film mettono da parte supereroi dall’armatura di ferro o capitani che difendono l’America a discapito di una “space opera” che sa di divertito omaggio alla cultura musicale e cinematografica degli Anni 80, a partire dalla spumeggiante colonna sonora e dalle innumerevoli (e spassosissime) citazioni che trasudano nostalgia 80 a palate. Nonostante sia probabilmente il più bombastico e avventuroso dei film Marvel fin d’ora prodotti e che quindi lo relegherebbe a mero entertainment blockbuster, ha dalla sua una efficacissima costruzione e caratterizzazione dei cinque protagonisti; se i duetti Groot-Rocket diverranno molto probabilmente cult, lo stesso lo si può dire per Peter Quill/Star Lord, improbabile Indiana Jones interspaziale ironico, irresistibile e risoluto; la chimica tra i vari personaggi della squadra ha i tempi narrativi e comici degni della miglior commedia anni 70-80…che la Marvel abbia volontariamente nella manica un franchise lungo e prospero per i queste simpatiche canaglia della galassia?
Inutile dire che al termine dell’avventura lo spettatore è già avvertito: “I Guardiani della Galassia Ritorneranno”; e non può farci che enorme piacere, stavolta.
VOTO: 3/5

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