IL MIO GROSSO GRASSO MATRIMONIO GRECO 2- La Recensione

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Di Simone Fabriziani

Metti una sera a cena in famiglia. Greca. Negli Stati Uniti. La stessa famiglia che 14 anni fa ha fatto sfracelli al box office di tutto il mondo con la commedia romantica Il Mio Grosso Grasso Matrimonio Greco; scritta ed interpretata nel 2002 dalla quasi sconosciuta Nia Vardalos, le pellicola ottenne un successo mediatico enorme e una sorprendente candidatura all’Oscar per la Sceneggiatura Originale.
Ma quanto è giustificato un seguito della simpatica famiglia Portokalos a distanza di 14 anni?

Passano gli anni, si diventa più vecchi, gli amori vengono e gli amori vanno; dopo più di una decade dai frizzanti avvenimenti che hanno portato al matrimonio di Tula e Ian (John Corbett), la famiglia si allarga: Paris, la figlia di Tula e Ian (Elena Kampouris) sta per diplomarsi ed andare al college, il capofamiglia Gus (Michael Constantine) scopre un bizzarro dettaglio del suo passato che metterà in crisi il matrimonio pluridecennale con sua moglie; la famiglia Portokalos sembra scuotersi dall’interno; riuscirà anche questa volta a cavarsela con un matrimonio?

Passando il testimone della regia da Joel Zwick e Kirk Jones (l’uomo dietro a commedie di successo come “Svegliati Ned”, “Tata Matilda” e il remake USA di “Stanno Tutti Bene”), il secondo capitolo della famiglia greca più amata del grande schermo diverte, strappa più di un sorriso e genera l’effetto nostalgia su quegli spettatori che 14 anni fa hanno assistito nei cinema di tutto il mondo ad uno dei matrimoni interculturali più frizzanti del cinema contemporaneo.
I membri più spassosi e variopinti della famiglia Portokalos ci sono ancora tutti, eppure lontani sono i fasti del primi episodio, dall’energia e carica ironica inimitabili; se la simpatia dei membri della famiglia è tutt’ora contagiosa, il progetto cinematografico di mettere in cantiere un seguito della precedente commedia di successo sembra più una bella rimpatriata del cast originale senza però mordente o idee originali. Il senso della famiglia come unità sinergica, anche nei momenti simpaticamente più imprevisti, rimane ancora intatta eppure l’operazione “nostalgia canaglia” non regge il confronto con la pellicola precedente, né lascerà il segno sui milioni di spettatori che all’inizio del Nuovo Millennio uscirono dalle sale cinematografiche con più di un genuino sorriso tra le labbra dopo aver partecipato ad uno dei matrimoni più divertenti, strampalati e “greci” degli ultimi tempi.
Godibile.

VOTO: 2/5




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