IL PIANO DI MAGGIE – La Recensione

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Di Simone Fabriziani

Avete mai provato a farvi beffe del destino? avete mai remato contro l’inevitabilità, cercando invano di far scorrere la vostra vita come voi volevate che andasse, senza curarvi delle conseguenze?
Il nuovo, delizioso indie movie diretto da Rebecca Miller pone allos pettatore lo scottante quesit con eleganza e brio.

Maggie Hardin (Greta Gerwig) è una trentenne newyorkese con una carriera da insegnante di sostengno per giovani menti creative di successo, tranne che per il lato sentimentale; prima di decidere di procedere ad una inseminazione artificiale, l’incontro con lo scrittore e antropologo John Harding (Ethan Hawke) gli cambierà la vita per sempre. Ma l’ingombrante ombra della ex-moglie di John, la nevrotica antropologa scandinava Georgette (una divertente Julianne Moore) si staglia sulle vicende tragicomiche della nuova famiglia di Maggie.
Una delicata commedia indie degli equivoci e delle seconde chance come soltanto il miglior Woody Allen; si, questo è in definitiva il nuovo film diretto dalla regista e scrittrice statunitense Rebecca Miller (ai più nota per essere la moglie di lunga data del tre volte Premio Oscar Daniel Day-Lewis); un plauso non soltanto alla regia teatrale, corale e divertita allo stesso tempo, ma soprattutto alla sceneggiatura curata dalla stessa Miller e tratta dal romanzo omonimo Il Piano di Maggie- A Cosa Servono gli Uomini di Karen Rinaldi.

Il tocco indie è affidato ad un cast di comprimari eccellenti: il ritratto della coppia scoppiata della middle class newyorkese è affidato a due campioni del miglior cinema indipendente americano contemporaneo: Ethan Hawke e la giovane e bravissima Greta Gerwig, musa del cineasta Noah Baumbach in pellicole acclamatissime come Mistress America e Frances Ha.
Menzione d’onore per la incorreggibile Georgette a cui da il volto il Premio Oscar Julianne Moore; fredda, nevrotica, passionale ed imprevedibile, la ex-moglie di John Harding ruba la scena a tutti comprimari della pellicola, cosi come il cuore e le risate genuine di tutto il pubblico.
Con buona pace del destino imprevedibile, dell’amore questo sentimento sconosciuto, e di Woody Allen, pur sempre un eterno romantico che ha insegnato il pubblico cinematografico di tutto il mondo ad amare irrazionalmente, in barba ad un destino beffardo e talvolta burlone.

VOTO: 3/5






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