LA NOTTE DEL GIUDIZIO: ELECTION YEAR – La Recensione

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Di Dario Ghezzi

Sarà nelle sale italiane il 28 luglio La Notte del Giudizio Election Year, terzo capitolo della saga The Purge.
Dopo il sequel del 2014 The Purge Anarchy, nel nuovo film
ritroviamo l’ormai famosa notte dello sfogo, quando dalle 7 del pomeriggio fino
alle 7 del mattino dopo ogni reato sarà legale compreso l’omicidio.

Lo sfogo
(il Purge del titolo) è stato istituito dai Nuovi Padri Fondatori che, a
seguito di una grave crisi economica che ha colpito l’America, hanno deciso di
porvi rimedio con questa soluzione drastica. Tuttavia, ne La notte del giudizio
3, qualcosa comincia a scricchiolare e alla soglia delle elezioni del nuovo
presidente, la senatrice Charlie Roan fa della abrogazione dello ‘sfogo’ il suo
punto cardine. Riuscirà a farsi eleggere e a eliminare la notte più sanguinaria
dell’anno?

Questo è l’interrogativo che si pone il pubblico per tutto il
film, seguendo i protagonisti in un percorso labirintico in una città distopica
del prossimo futuro. Ritroviamo Leo Barnes, interpretato da Frank Grillo, che
dopo la sua avventura nel secondo capitolo è diventato capo della sicurezza
della senatrice e farà di tutto per salvarla da chi vuole eliminarla. Dopo il
primo film claustrofobico, in questa nuova pellicola ritroviamo completamente
le tematiche del secondo capitolo, arricchite da ancora più violenza e da un
filone narrativo più delineato.
James DelMonaco delinea una trama del “tutti contro tutti”,
dove la guerra della notte più lunga d’America si fa ancora più totale visto
che molti giungono negli Stati Uniti per assistere o partecipare al “The Purge”.
Ne deriva un film sanguinario e sanguinolento ma Election
Year sembra lanciare un messaggio che sa di avvertimento per il destino
dell’America (e del mondo?) e non è difficile vedere un chiaro riferimento alle
prossime elezioni d’Oltreoceano.

VOTO: 3/5