SUICIDE SQUAD – La Recensione

Seguici anche su:
Pin Share
Di Dario Ghezzi
Superman è morto ma il mondo sembra essere ancora diviso
sulle reali intenzioni dell’ex eroe nazionale. Amanda Waller, convinta che
prima o poi arriverà un nuovo meta umano in grado di mettere in pericolo la
Terra, decide di assemblare una squadra di meta umani pescati nelle peggiori
carceri del mondo per fare in modo che possano sventare un eventuale pericolo a
livello internazionale. Così, viene creata una sorta di squadra suicida,
composta da vite umani sacrificabili tra cui il cecchino Deadshot (Will Smith)
l’ex psichiatra Harley Quinn (Margot Robbie), Boomerang, Killer Crock, Diablo e
guidati dal tenente Flagg. Riusciranno questi “anti eroi”, il peggio
del peggio, a salvare il mondo?

Questo è, in sintesi, lo spunto di Suicide Squad, basato sui
personaggi della DC Comics, diretto da David Ayer (Fury) per la Warner Bros e
prodotto da Atlas Entertainment dal 13 agosto in tutti i cinema italiani.
Dopo il campione d’incassi (ma poco riuscito) Batman V
Superman
, l’universo della DC si arricchisce di questa nuova pellicola tanto
attesa e pubblicizzata da rivelarsi, infine, una delusione, nascondendo sotto
la patina ben poco. La presentazione in pompa magna delle due
“starlette” in sala e del patron della Warner poco possono di fronte
a un film che parte bene ma che poi va nella deriva più completa senza un
briciolo di vero coup de theatre.
A fronte di una prima parte accattivante e con spunti
interessanti, Suicide Squad si perde proprio nel momento di massima tensione,
forse anche a causa dei due pessimi cattivi (L’incantatrice e suo fratello),
interpretati, tra gli altri, da una altrettanto inqualificabile Cara Delevigne
che con le sue sinuose mosse rende questo personaggio uno dei più trash del
mondo dei fumetti dai tempi del Mr Freeze di Arnold Schwartzenegger. Il Joker di
Jared Leto risulta molto lontano dai suoi predecessori e sembra snaturare
completamente questo amatissimo cattivo, facendo rimpiangere ancora di più il
compianto Heath Ledger.
Il finale intramezzato ai titolo di coda è un’operazione
acchiappa curiosità ricalcata esattamente sui film Marvel, che sarebbe un’eresia
paragonare ai disastri Snyder degli ultimi anni.
Unica nota positiva: una intrigante colonna sonora che
unisce il pop al rock e al rap.

VOTO: 2,5/5