Oscars’ Worst & Best: Il meglio e il peggio degli Oscar negli anni 2000

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Di Alfredo Di Domenico

La prima decade del nuovo millennio ci ha regalato numerosi titoli che hanno fatto la storia, tanti film che hanno collezionato copiosi Oscar, altri invece costituiscono un vero e proprio passo in avanti rispetto alle scelte precedenti. Abbiamo assistito al ritorno del musical, del fantasy, del film di guerra ma anche film più semplici dal forte impatto emotivo. A parte qualche eccezione non si può dire che sia stata una decade in cui ci siano stati veri e propri trionfatori: il numero di statuette, in media, è stato piuttosto basso per i film che hanno il titolo dell’ anno.

Il nostro giudizio, ovviamente sempre personale, ci ha fatto preferire alcuni titoli anziché altri, non mettendo in discussione il livello artistico del prodotto, ma semplicemente perchè avremmo preferito che il titolo di miglior film lo avesse conquistato qualche altra pellicola.
Partiamo, come di consueto, dal best:
2000 – Il Gladiatore
Kolossal  diretto da Ridley Scott, interpretato da Russell Crowe, Joaquin Phoenix.Il film ha ottenuto un notevole successo al botteghino, ricevendo recensioni generalmente positive e risultando vincitore di cinque Premi Oscar e di molti altri riconoscimenti. Suo punto di forza è una storia avvincente, una ricostruzione fedele ed una colonna sonora che toglie il fiato. Crowe vince come migliore attore, riportandoci indietro di 50 anni quando i kolossal storici erano in gran voga e trionfavano nei cinema di tutto il mondo. Il Gladiatore si va ad inserire nella lista dei grandi film storici che non stancano mai di essere visti.
2002 
Un anno a dir poco strabiliante per i film, Chicago trionfa con 6 Oscar su 13 candidature; era dal 1965 che un Musical non vinceva come film dell’ anno. Musiche coinvolgenti, interpretazioni brillanti fanno di questo film una vera e propria pietra miliare della storia del cinema e sicuramente uno dei migliori musical mai realizzati. Unico componente del cast ad essere premiato è Catherine Zeta Jones nei panni della favolosa Velma Kelly.
Una menzione speciale va ad un altro magnifico film di quell’anno, The Hours, a nostro avviso uno dei più belli di questa decade,
2003
Peter Jackson ha lavorato tanto per portare sullo schermo il romanzo di Tolkien Il Signore degli Anelli, e dopo anni di lavorazione e 3 film in totale finalmente trionfa. Il Signore degli anelli – Il ritorno del Re è l’ultimo capitolo della saga cominciata nel 2001 con La compagnia dell’anello, vincitore di 4 Oscar, seguito da Le due Torri del 2002 che ha portato a casa altri 2 Oscar.
Il Ritorno del Re scrive una pagina di storia non solo come uno dei migliori film del suo genere ma anche per aver eguagliato il primato di Ben Hur e Titanic, vincendo 11 Oscar. Una Saga da 17 statuette che non ha precedenti.
2006 
The Departed segna il ritorno di Martin Scorsese ad una genere che l’ha resto uno dei più grandi della storia e questa volta di avvale di un cast a dir poco incredibile dove nuove e vecchie generazioni di attori gareggiano per bravura e carisma. Un film eccezionale dai risvolti impensabili, pieno di citazioni ed omaggi ai Ganster Movie di una volta. Grazie a questo film Martin vince il suo primo ed unico Oscar per la regia. Il film ne vince 4 in totale, ma avrebbero meritato anche gli attori di essere premiati, Jack Nicholson su tutti.
2010 
Il Discorso Del Re è un film delicato, di una notevole intensità e di rara bellezza. Tom Hooper porta sullo schermo la storia di Re Giorgio VI, dei suoi problemi di balbuzie, del suo medico/amico e di come, insieme a sua moglie , la Regina Elisabetta ha sostenuto il popolo inglese nei difficili anni della guerra.Una trama toccante, interpretazioni a dir poco incredibili, Helena Bonham Carter e Geoffrey Rush da premiare con l’Oscar, ma solo Colin Firth l’ha vinto,e musiche magnifiche.
Secondo quanto dichiarato dallo sceneggiatore del film David Seidler, la regina Elisabetta II avrebbe apprezzato la pellicola riconoscendone il valore storico ed etico.
Sempre in maniera molto soggettiva nella categoria Worst inseriamo alcuni titoli che hanno si un grande pregio artistico ma hanno vinto a discapito di altri.
2001 
Collocato in questa categoria solo perché ha vinto come miglior film nell’anno di Moulin Rouge, A Beautiful Mind  è un eccellente biopic, interessante, ben diretto e ben recitato, Russell Crowe offre una grande prova e Jennifer Connelly vince in supporting grazie al suo struggente ritratto della moglie di  John Nash. Tutto molto bello, ma il film di Baz Luhrmann è su un altro livello, e meritava la vittoria come film dell’anno.
2007 – Non è un paese per vecchi
Forse molti non saranno d’accordo ma questo film proprio non emoziona. Tutta una serie di altre sensazioni, ansia, suspance, interdizione ed un ghigno ogni volta che appare Javier Bardem sullo schermo con quei capelli. 4 Oscar, ai  Fratelli Coen per la Film, Regia e la sceneggiatura a Bardem che è a dir poco formidabile.
Quell’anno forse non c’erano film abbastanza potenti da poter competere con il film dei Coen; Espiazione, Juno, Il petroliere sono film di un certo livello ma non potenti abbastanza da meritare il titolo.
2009
Primo anno, sin dal 1944, in cui il numero dei film candidati sale da 5 a 10. Un vasta scelta in un annata davvero prolifica. A vincere  è The Hurt Locker, film che racconta la vita di una squadra di artificieri dell’esercito americano in Iraq specializzata nel neutralizzare ogni tipo di ordigno esplosivo. Ognuno dei soldati è preparato per ogni tipo di situazione di pericolo ed affronta a proprio modo il possibile pericolo, lo stress e la paura di un attacco a sorpresa, in un luogo dove ogni oggetto o veicolo potrebbe rivelarsi una minaccia per i soldati americani. Un tema molto caldo in America, che ha fatto si che il film arrivasse a vincere il titolo più ambito.Il film è ben fatto, grandissima regia di Kathryn Bigelow, prima donna a vincere come regista, ed un magnifica performance di Jeremy Renner.
A nostro avviso quell’anno c’era qualcosa di ancora meglio come ad esempio Up, Bastardi Senza Gloria, An Education e Precious.
Non si può nascondere che questi 3 titoli abbiamo un grande pregio artistico ma la loro vittoria può non convincere, specie se si tiene in considerazione la concorrenza di quegli anni. Nella zona grigia inseriamo:

2004 
Dopo lo struggente Mystic River Clint Eastwood cerca di farci sentire meglio con un film sull’eutanasia. Million Dollar Baby è un film molto crudo nella trattazione di certi argomenti, la rivincita, la rivalsa, la sfida, la vittoria, la morte, la scelta.Un film molto duro da vedere e da digerire.I premi per la Regia, Attore non protagonista a Morgan Freeman e migliore attrice a Hilary Swank sono più che meritati, ma il miglior film nell’anno di The Aviator forse, poteva anche passare.
2005 – Crash 
Vince 3 Oscar. «In una città vera si cammina. Sfiori gli altri passanti, sbatti contro la gente… Qui a Los Angeles non c’è contatto fisico con nessuno: stiamo tutti dietro vetro e metallo. Il contatto ci manca talmente che ci schiantiamo contro gli altri solo per sentirne la presenza. » Il film è molto bello, molto toccante, fa riflettere, commuovere e capire come il pregiudizio possa condizionare le nostre esistenze.Un film corale con interpretazioni di alto livello ed una sceneggiatura ben scritta e ben sviluppata sullo schermo. Perché dunque il film si trova in questa sezione? Un solo titolo: Brokeback Mountain.

2008 – The Millionaire 
Costituisce una novità per l’Academy ,un film indipendente che porta a casa 8 Oscar, numero mai raggiunto dai tempi di Amadeus del 1984. Un numero forse eccessivo, specie nelle categorie tecniche, dove, a dire la verità, non c’era poi tutta questa concorrenza. Un film ben fatto, ben realizzato che ci proietta in un mondo che molti di noi non conoscevano, in una realtà mai raccontata prima, vista attraverso gli occhi disillusi, sognanti di un bambino che in un modo o nell’altro vede i suoi sogni realizzarsi. Anche quell’anno, a parte Il Curioso Caso di Benjamin Button, c’era una scarsa concorrenza.