The Oscar Curse: Ricordando Luise Rainer

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Di Alfredo Di Domenico

“Non poteva capitarmi niente di peggio”. Così ha risposto Luise Rainer quando fu intervistata, qualche anno prima della sua dipartita, e le fu chiesto di parlare della sua vittoria agli Oscar nei lontanissimi anni ’30. Avrebbe compiuto gli anni oggi questa leggendaria attrice, più che una star una vera e propria chimera, una stella cometa dello star system, abbandonata dai produttori al picco della sua carriera e della sua popolarità, eppure ha vissuto così a lungo da ricordarci quanto malvagio ed effimero può essere il mondo di Hollywood.
Nata come attrice di teatro sotto l’egida di Max Reinhardt, ancora adolescente raggiunse la fama e debuttò sul grande schermo in produzioni tedesche. Un contratto di 7 anni con la MGM la portò in America e suo esordio hollywoodiano avvenne nella commedia La modella mascherata (1935). Il suo co-protagonista William Powell notò il suo talento e la coppia venne nuovamente riunita nello sfavillante Il paradiso delle fanciulle (1936), dove interpreteranno Florenz Ziegfeld e la sua compagna Anna Held. L’abilità nei numeri musicali, lo char e ovviamente la sua innegabile bravura, consentirono a Luise  di aggiudicarsi il suo primo Oscar, assegnatole nel 1937.Il film vinse anche come Best Picture. L’anno successivo, sull’onda del successo, venne scritturata come protagonista, accanto a Paul Muni, di un’altra mega produzione, La buona terra, tratto dall’omonimo romanzo di Pearl S. Buck, vincitore nel 1931 del Premio Pulitzer. L’attrice trionfò nel ruolo della contadina cinese O-Lan, e venne premiata con un secondo Oscar. Malgrado la popolarità e il successo, da quel momento in poi Louis B. Mayer, boss della MGM, si disinteressò della sua nuova stella, prendendola in considerazione solo per produzioni minori fino alla scadenza del contratto (1941), che non venne rinnovato.
Nella sua brevissima carriera ha detenuto, e detiene tutt’oggi alcuni primati: Prima attrice europea a vincere l’Oscar, prima a vincerne due, prima a vincerne due di seguito (solo Katharine Hepburn riuscirà nell’impresa mezzo secolo dopo) e, alla data del suo decesso, avvenuto a Londra nel dicembre 2014, a quasi 105 anni di età a seguito di una polmonite, risultava l’attrice vincitrice dell’Oscar più anziana ancora in vita. È apparsa in alcune edizioni della notte degli Oscar (come, ad esempio, nel 1987 e nel 2003), in occasione delle celebrazioni agli attori premiati in passato dall’Academy.
Avrebbe potuto sicuramente continuare la sua carriera, con altre grandi performance, o almeno farsi conoscere anche da altre generazioni che oggi vagamente conoscono il suo nome, se non altro perché legato alla storia dell’Academy. Noi vogliamo ricordarla e farvela riscoprire.

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